(Melbourne, 19 maggio, 2016) – Compie 125 anni la Magna Charta della dottrina sociale della Chiesa. Promulgata il 15 maggio e pubblicata a puntate sull’Osservatore Romano dal 19 maggio del 1891, la Rerum novarum di Leone XIII è fondamentale e risponde a un lungo processo di gestazione che aveva visto i primi segni con le Associazioni cattoliche e con le Opere Pie.
Ecco un contributo redentorista dall’Australia:
125 anni dalla Rerum Novarum
Bruce Duncan CSsR
E’ probabile che Papa Francesco non avrebbe sventolato la bandiera della giustizia sociale così energicamente sul mondo se Papa Leone XIII non avesse scritto il suo famoso manifesto, Rerum Novarum, sulla Condizione degli Operai, 125 anni fa.
Francesco ha ampliato ciò che Leone reclamava nel 1891: salari equi per I lavoratori; una più equa distribuzione della ricchezza e della proprietà; il supporto dei sindacati in modo che I lavoratori possano negoziare con I datori di lavoro con un uguaglianza e potere; il riconoscimento del diritto allo sciopero per difendere i diritti essenziali; Lo Stato di regolare le condizioni di lavoro e l’economia per proteggere i lavoratori ed il bene comune; e stabilire un sistema di arbitrato e conciliazione per mediare tra datori di lavoro ed impiegati.
Leone attacca “l’avidità della concorrenza non controllata” che riduce i lavoratori a “un giogo leggermente migliore della schiavitù stessa”. Egli difendeva il diritto alla proprietà, ma esortava lo Stato “ad indurre più gente possibile a diventare proprietari” in modo che tra i lavoratori ci fosse una più larga distribuzione della ricchezza.
Tali criteri rimangono vitali anche in Australia, ma ancora di più, come Francesco insiste, nei paesi che combattono per raggiungere decenti standard di vita per I loro popoli….
Per leggere il contributo originale:
Rerum Novarum’s impact 125 years on
Il testo originale dell’Enciclica Rerum novarum:
Lettera enciclica di Rerum Novarum S.S. Leone XIII, 15 maggio 1891
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