A Roma, Scala News ha incontrato Padre Guillermo Ramirez superiore ViceProvinciale del Perù Sud che ha rilasciato una piccola intervista.
Scala News: Quanti sono i redentoristi che lavorano nella sua Vice-Provincia?
– Ci sono 54 redentoristi e in Perù lavorano 44, ma ci sono altri in Uruguay.
Scala News: Come si è vissuto il capitolo generale nella sua VP?
– Noi dal 16 al 20 gennaio ci siamo incontrati per riflettere, studiare e fare una presentazione con il padre Ramon Correa, superiore a Buenos Aires. E’ stato commentato in modo molto positivo il messaggio del capitolo.
Scala News: Che aspettative ha provocato tutto ciò?
– La nostra aspettativa è che tutto questo riesca ad “atterrare”, vale a dire, a farlo diventare realtà, attraverso il nostro lavoro chiaro. Ecco perché è cresciuto l’interesse nella terza fase che noi in Sudamerica dovremmo iniziare il 15 maggio in Colombia.
Scala News: Come vede la chiesa in America Latina, la figura di Papa Francesco ha motivato maggiore impegno?
– Noi crediamo che per la chiesa in America Latina è il tempo dell’ “essere redentorista” perché è proprio il momento della “Chiesa in Uscita”, una chiesa che deve uscire all’incontro di quelli più lontani, che è proprio il carisma redentorista, e questo ci dà gioia.
Anche il fatto che il Papa nomina nuovi vescovi pastori, religiosi, questo ci dà una allegria nuova.
Scala News: Adesso, quali sono le sfide più grandi della chiesa secondo lei?
– Forse che non riusciamo a concretizzare i progetti del Papa e della Chiesa Latinoamericana, e questi rimangono a metà strada facendo. C’è questa paura, ma diventa una paura che spinge a pregare: Signore, sei il solo capace di trasformare i cuori! Ma noi preghiamo anche per il Papa, perché abbia la forza di continuare così.
Scala News: Che ci può dire sulla situazione del Perù, castigato dal “Nino Costero”, piogge e frane, che sembra abbia lasciato molte vittime?
– C’è molto dolore, sofferenza, in modo particolare nella zona nord del Perù: Piura, Trujillo e anche Lima. Le nostre case di Piura e Trujillo hanno sofferto tanto. Ma ciò che colpisce di più sono i poveri che hanno perso tutto. Il fenomeno di Lima, città con più di 11 milioni di persone, che ha costruito interi quartieri proprio sopra o al lato di piccoli fiumi, è terribile, perché adesso con le piogge questi fiumi secchi si sono convertiti nella via principale delle frane delle Ande. E’ vero che molto ha fatto la natura, ma d’altra parte c’è stata la trascuratezza delle autorità, non ci sono stati controlli, opere fatte male, ecc. La ricostruzione costerà tantissimo.
Scala News: Ma in questo dolore è apparse la solidarietà?
-Si è vero, la chiesa cattolica dalle diocesi, dalle parrocchie, dalla conferenza dei religiosi, ha guidato questa solidarietà e aiuti. Anche i gruppi di altre religioni hanno contribuito.
I giovani che si sono impegnati nel volontariato sono tanti e questo e degno di menzione.
Scala News: Che messaggio vuole condividere con Scala News?
– Prima ringraziare la congregazione, la curia perché quando uno passa per Roma si sente a casa, è bello. Con tutti, dire che questo significa essere redentorista, condividere, pregare insieme, pregare per quelli che hanno bisogno, come adesso la comunità in Perù.
Grazie a tutti.
Padre Guillermo Ramirez