Il Beato Sarnelli ha una sua statua

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Una statua per un santo o un beato Redentorista forse non è una notizia di grande scalpore. Ma nel caso del Beato Gennaro Maria Sarnelli può essere interessante.

L’iconografia del Beato Gennaro non è stata finora particolarmente copiosa. Dopo la beatificazione avvenuta per opera di san Giovanni Paolo II nel 1996, c’è stata una certa produzione di immagini, grazie al pittore Lomuscio, ma di statue particolarmente significative non ce ne sono molte. Dopo la traslazione dei suoi resti mortali dalla chiesa di sant’Alfonso e sant’Antonio a Tarsia (Napoli) a Ciorani, avvenuta nel 1994, un culto semplice ma costante si è gradualmente affermato. A Ciorani la gente sa che i Redentoristi arrivarono grazie alla famiglia Sarnelli. Ma va detto anche che a Ciorani la gente è molto devota a sant’Alfonso e ancor più a san Gerardo.

C’era bisogno di una statua. Nel sud Italia – come altrove nel mondo – alla gente non bastano i ritratti, essa ha bisogno di una figura tridimensionale da guardare, e possibilmente baciare e toccare. All’inizio fu prodotta una statua, che in realtà era un manichino, che non ebbe molto successo, e che per un malaugurato accidente divenne inutilizzabile qualche anno fa.

È stato merito dell’attuale comunità Redentorista di Ciorani proporre e avviare la ricerca per una nuova statua del Beato Sarnelli. Sono state fatte le doverose consultazioni con il Postulatore Generale P. Antonio Marrazzo, esperto conoscitore di arte e in particolare “specialista” del Beato Gennaro. Grande attenzione è stata data alla ricostruzione filologica delle sembianze del Beato come era in vita, e allo stesso tempo al risultato estetico finale.

Si è pensato subito a un manufatto di legno. Il lavoro di scultura è stato affidato ad un laboratorio di Ortisei in Val Gardena, una località del Nord Italia famosa per questo genere di opere fatte interamente a mano. L’artista Giuseppe Stuflesser vi ha lavorato per circa cinque mesi, con una frequente consultazione dei membri di comunità di Ciorani, il Superiore P Maurizio Iannuario e i PP. Antonio Pasquarelli, Ciro Avella e il sottoscritto. Il risultato è una statua di circa 80 chili, alta 170 cm, che ritrae il Beato nella postura dinamica del missionario, ansioso di spezzare a beneficio dei più poveri il pane della Parola.

Abbiamo fiducia che questa statua contribuisca a sviluppare ulteriormente la devozione verso questa grande figura di Redentorista. Magari potrà ispirare altre comunità e chiese Redentoriste. Intanto, un particolare significativo è che dopo mesi di lavoro questa statua è arrivata a Ciorani il 1 agosto, festa di sant’Alfonso. Come a dire che l’amicizia tra il Santo e il Beato funziona ancora …

Serafino Fiore cssr