Giornata Mondiale della Vita Consacrata, messaggio del padre Michael Brehl

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Carissimi confratelli, suore, missionari laici e tutti i membri della nostra famiglia redentorista,

In comunione con Papa Francesco e tutta la Chiesa, sabato 2 febbraio, celebriamo la Giornata mondiale della vita consacrata. Questa è per noi un’opportunità speciale per riflettere sul significato e lo scopo della nostra vocazione missionaria, e specialmente sulla testimonianza della vita consacrata dei professi missionari redentoristi.

Negli ultimi anni per questa occasione, Papa Francesco ci ha ricordato che siamo invitati a celebrare una festa dell’incontro – con Cristo nostro Redentore, l’uno con l’altro nella comunità, e con i feriti, gli abbandonati e i poveri con cui Gesù si identifica totalmente. In questi messaggi, Papa Francesco riecheggia l’insegnamento di San Giovanni Paolo II che ha scritto che la gioia del nostro incontro con Cristo deve traboccare nel nostro incontro con ‘’l’ultimo dei suoi fratelli e sorelle’’:

“La ricerca della divina bellezza spinge le persone consacrate a prendersi cura dell’immagine divina deformata nei volti di fratelli e sorelle, volti sfigurati dalla fame, volti delusi da promesse politiche, volti umiliati di chi vede disprezzata la propria cultura, volti spaventati dalla violenza quotidiana e indiscriminata, volti angustiati di minorenni, volti di donne offese e umiliate, volti stanchi di migranti senza degna accoglienza, volti di anziani senza le minime condizioni per una vita degna.”                [VITA CONSECRATA #75]

Come missionari redentoristi, questo invito risuona nei nostri cuori: il nostro incontro con Cristo Redentore ci spinge ad incontrare i feriti, gli abbandonati e i poveri. Questo è lo spirito delle nostre Costituzioni – la nostra consacrazione religiosa ci rende veramente missionari:

“Il principio unificatore di tutta la vita dei congregati è la carità apostolica con la quale partecipano alla missione di Cristo Redentore. Per mezzo di essa infatti essi s’identificano in qualche modo con Cristo che, per loro tramite, continua a compiere la volontà del Padre operando la redenzione del mondo. Pertanto la professione religiosa diventa l’atto decisivo di tutta la vita missionaria dei Redentoristi.” (Costituzione 52)

Oggi, mentre celebriamo questa festa in comunione con tutta la Chiesa, rinnoviamo il nostro impegno di Missionari Redentoristi personalmente e nelle nostre comunità. Che possiamo diventare più profetici e autentici testimoni del Redentore nel nostro mondo ferito di oggi!

Vostro fratello in Cristo nostro Redentore,

Michael Brehl, C.Ss.R.