Giubileo d’argento per le Settimane Alfonsiane, Italia

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(Palermo, Italia) – Anche quest’anno in Italia, a Palermo, si è celebrata la Settimana Alfonsiana. Dal 21 al 29 settembre si sono succeduti relatori presso la casa Redentorista di Via Badia, con una elevata affluenza di pubblico, in un programma aperto e chiuso da esecuzioni di musica classica: la prima tenutasi presso il magnifico Oratorio di Santa Cita e quella conclusiva presso l’Agorà del Museo Archeologico Salinas.

Quest’anno il tema era ispirato dal comando del padrone di casa che convoca un banchetto, secondo Lc 14,23: “Forzali a entrare perché si riempia la mia casa”. La formula della iniziativa era quella di sempre: efficace quanto semplice. Nel pomeriggio di ogni giorno della settimana, scrittori e intellettuali di varia provenienza (credenti e atei, cattolici e fratelli da altre confessioni, politici e universitari, teologi, filosofi, storici, letterati, biblisti, sociologi,  artisti, giornalisti e vescovi, redentoristi e altri religiosi) si sono succeduti con interventi profondi, quanto aperti al confronto-dialogo con i presenti.

Merito della Settimana Alfonsiana, per noi Redentoristi, è stato da sempre portare il nome di Sant’Alfonso non solo all’attenzione dei relatori e degli auditori, ma anche a quella della intera città di Palermo, capoluogo della Sicilia con circa 700.000 abitanti, le cui vie e piazze vedono affissi dei manifesti che annunciano l’evento. L’intuizione morale e il messaggio spirituale del nostro Fondatore provocano relazioni e dibattito, al pari della sua formazione giuridica: non è un caso che alla nostra sede di via Badia è affiancata una “Scuola di perfezionamento in discipline giuridiche sant’Alfonso de Liguori”.

Quest’anno però era un anno speciale: le Settimane Alfonsiane celebravano i loro venticinque anni. Un traguardo bello e significativo. Tutto cominciò nel 1995. La città di Palermo, al pari dell’intera Sicilia, si trovava a fronteggiare parecchi “nemici”: in primo luogo la mafia che condizionava la politica e inquinava la cultura. La battaglia è ancora lontana dall’essere vinta, ma le Settimane ha dato certamente il suo contributo. Gran merito va riconosciuto al Redentorista padre Nino Fasullo, capace di credere fortemente in questo progetto e di portarlo avanti in mezzo a non poche difficoltà. È stato abile soprattutto nell’invitare personalità che non solo in Italia godono di forte notorietà, e questo ha inevitabilmente favorito visibilità all’iniziativa. Alla fine è stato fatto un calcolo: sono stati duecentocinquanta gli intellettuali-relatori che in tutti questi anni si sono alternati nell’evento, alcuni di essi tornando a Palermo più e più volte.

Sin da ora si guarda alla Settimana del 2020 che si svolgerà, come da venticinque anni, nell’ultima settimana di settembre. Certamente padre Nino, con i laici che frequentano la nostra casa di via Badia, sta pensando a qualche altra “provocazione” di carattere sia evangelico che culturale da offrire a chi voglia parlarne. Per ora è solo il momento di dire: rallegramenti! E grazie. Il seme è nel terreno. E continuerà a produrre vita.

Serafino Fiore