– Oggi 6 agosto si celebra la festa della Trasfigurazione, che la Chiesa orientale chiama “Pasqua dell’estate”: in essa vediamo la gloria di Dio che si manifesta nel suo Figlio crocifisso e risorto, quella stessa gloria che brillerà nella sua Risurrezione.
– E’ il Padre a presentare il suo stesso Figlio: «Questi è il mio Figlio, l’Amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». – Gli apostoli hanno udito la voce di Dio che invitava ad ascoltare il Figlio. Oggi tocca a noi.
– Anche nei martiri di tutti i tempi si manifesta la gloria di Dio, che trasfigurerà i loro corpi mortali. A Varsavia, in Polonia, il 6 agosto 1944 ben 30 Redentoristi furono uccisi dai nazisti per aver dato rifugio nel loro convento ai polacchi della resistenza. La loro gloria è incisa sul marmo, ma soprattutto nella memoria grata di chi è sopravvissuto e la tramanda ai posteri.
– «Questi è il mio Figlio, l’Amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». Questo comando del Padre lo hanno ascoltato schiere di santi e beati; soprattutto di martiri, sul volto dei quali oggi risplende la gloria del crocifisso risorto.
– Il comando di ascoltarlo vale anche per noi oggi. Anche noi oggi possiamo aiutare il Cristo a salvare il mondo, a lottare e vincere contro il male, sicuri che attraverso la Croce anche noi giungiamo alla Gloria.
Varsavia, 6 agosto 1944: uccisi 30 Redentoristi dai nazisti.
– Il 6 agosto, 1944 dalle truppe naziste sono stati uccisi trenta Redentoristi nel quadro di sterminio della popolazione civile della capitale, dopo lo scoppio della rivolta di Varsavia. Hanno ucciso tutti i monaci che risiedevano nel monastero in Via Karolkowa: 15 padri, 9 fratelli, 5 seminaristi, 1 novizio.
– Nei primi giorni della rivolta nel monastero di via Karolkowa si formò un punto di insorti. I Padri si spostarono al piano seminterrato, fornendo assistenza e riparo ai residenti locali. Il 5 agosto unità di ribelli furono costrette a ritirarsi in direzione del centro storico.
– La mattina del 6 agosto, i tedeschi circondarono il monastero e tutti gli occupanti furono trasferiti sotto scorta alla chiesa di S. Adalberto in Via Wolska, che fu trasformata in campo di transito.
– Là i Redentoristi furono separati dal gruppo e portati nelle vicina fabbrica Kirchmayer e Marczewski. Lì furono uccisi con colpi alla nuca.
– Successivamente, i tedeschi passarono alla esecuzione dei civili. Secondo le stime degli storici, nella prima settimana di agosto i nazisti avrebbero ucciso circa 50.000 persone. I residenti di Wola furono spettatori dell’ordine di sterminare l’intera popolazione di Varsavia in rivolta.
– Il tragico evento, avvenuto 75 anni fa, fu commemorato pochi anni fa con la stele che si trova nel luogo di esecuzione, di fronte alla chiesa di S. Adalberto. Il monumento ha un’altezza di 2,5 metri e raffigura l’abito religioso redentorista (granito nero) incorporato in una croce bianca.
L’iscrizione del monumento: “In memoria di 30 Padri Redentoristi e di circa 2.000 abitanti di Wola uccisi dai tedeschi nella fabbrica Kirchmayer e Marczewski il 6 agosto del 1944. Rimasero fedeli a Dio, alla Chiesa e alla Patria“. Seguono i nomi dei sacerdoti assassinati. Il monumento fu progettato da Marek Moderau.
– L’iniziatore dell’idea di erigere un monumento spetta agli abitanti della parrocchia di San Clemente, testimoni di quei tragici eventi. Ricordano l’aiuto che i Redentoristi seppero dare alla popolazione locale.
– I Padri, dopo le confessioni e la celebrazione della Messa, distribuivano modesti pasti, offrivano riparo ai parrocchiani spaventati e ai residenti di Wola nei locali seminterrati del monastero e sotto la chiesa.
– Si pensava che alla irruzione dei tedeschi nel convento per uccidere i rifugiati essi potessero fuggire verso il centro città, ma invece preferirono restare fino alla fine.
(dal sito web dei redentoristi di Polonia).
06/08/2020 – Salvatore Brugnano, www.tropeaedintorni.it