Lettera di M. Brehl alla Vice-Provincia della Nigeria

0
814

Cari confratelli, sorelle, laici collaboratori e amici della
Vice-Provincia della Nigeria,

Con grande tristezza mercoledì abbiamo ricevuto la notizia della morte dei giovani il giorno 20 ottobre al Lekki Toll Plaza mentre protestavano pacificamente contro la brutalità della polizia, da parte della Squadra speciale anti-rapina della polizia nigeriana. Il movimento di protesta #EndSARS è stato fortemente sostenuto dalla Conferenza episcopale cattolica della Nigeria e da molte organizzazioni internazionali. La risposta della polizia è stata ulteriore violenza e paura.

Come Missionari Redentoristi dell’abbondante redenzione di Dio, non possiamo restare in silenzio di fronte a questa ingiustizia e violenza. Questi eventi recenti gridano a Dio per la giustizia e per la speranza. Mentre accompagniamo i giovani della Nigeria e le loro famiglie, preghiamo affinché attraverso la protesta pacifica e non violenta sia possibile un vero cambiamento. Cambiamento che inizia con il riconoscimento della reale situazione in Nigeria e prosegue con una crescente coscienza, un discernimento devoto e l’unione solidale per costruire una società più giusta e inclusiva in cui tutti i fratelli e le sorelle siano inclusi, protetti e amati.

Durante questo periodo della pandemia Covid-19, dobbiamo assicurarci che il mondo diventi consapevole di ciò che sta accadendo in Nigeria.

Fratelli e sorelle, sappiate che non siete soli. Siamo con voi in comunione di preghiera, solidarietà e sollecitudine. Che Dio vi benedica con forza e speranza! Che Nostra Madre del Perpetuo Soccorso vi accompagni e vi sostenga!

In Cristo nostro Redentore,
Michael Brehl, C.Ss.R.

La situazione in Nigeria:

È la povertà che spinge i nigeriani a protestare, non solo l’indignazione per la violenza della polizia. I giovani sopraffatti dalla miseria e frustrati dalla disoccupazione scendono in piazza per protestare e chiedere riforme economiche.
Da due settimane le città sono in subbuglio. Il governo ha risposto inviando in piazza la polizia e le forze armate. Diverse vittime si sono già registrate negli scontri di Lagos, capitale commerciale del Paese. Per questo è aumentata la protesta contro la polizia.
Le proteste riguardano la Squadra Speciale Anti-Rapina (SARS), unità speciale di polizia che doveva combattere contro le rapine violente, ma era invece responsabile di azioni criminali contro la stessa popolazione.

La Nigeria è una nazione piena di contraddizioni. Nonostante sia uno dei maggiori produttori mondiali di idrocarburi, ha solo quattro raffinerie (spesso malfunzionanti) ed è costretta ad importare benzina. In molte parti del paese l’elettricità non viene fornita regolarmente. Il sistema sanitario è povero. Quando si ammalano, le persone ricche cercano cure all’estero. I poveri sono costretti a restare a casa senza assistenza, cure e medicine. La corruzione è diffusa.

Scala News