Un anno in compagnia di S. Clemente

0
892
Gli studenti con p. Jacek Zdrzalek C.Ss.R. (a sinistra) e p. Adam Owczarski C.Ss.R. (nel centro).

Il nostro Studentato della CRE a Roma ha voluto omaggiare san Clemente con vari pellegrinaggi, conferenze e letture in questo anno giubilare in occasione del 200° anniversario della morte.

Il 14 e 15 Febbraio 2020, prima dell’arrivo della pandemia in Italia, siamo stati in pellegrinaggio a Frosinone, per visitare la chiesa e la comunità dove s. Clemente fece il noviziato e completò gli studi in preparazione al sacerdozio. Secondo la tradizione nella chiesa della Madonna delle Grazie, Clemente vi celebrò la sua prima Messa. Abbiamo inoltre visitato la Cattedrale di Alatri dove, molto probabilmente, Clemente venne ordinato sacerdote il 29 Marzo 1785. Prima del ritorno una tappa obbligatoria è stata a Genazzano, alla Basilica della Madre del Buon Consiglio, tappa sicura dei pellegrinaggi di Clemente.

Poi la diffusione del Covid-19 e le misure di restrizione imposte dal Governo non ci hanno permesso di spostarci e di fare altre visite ma abbiamo approfittato del “forzato riposo” per approfondire la vita e la spiritualità del nostro Santo attraverso la lettura della biografia di Giuseppe Heinzmann.

Un momento di grazia è stato il Ritiro delle Province italiane a Colle S. Alfonso dal 7 al 10 Settembre. P. Adam Owczarski (Direttore dell’Istituto Storico) e P. Antonio Marrazzo (Postulatore Generale) si sono alternati nel tenere le conferenze su aspetti vari della vita e della spiritualità clementina.

Durante il pellegrinaggio ai luoghi alfonsiani dal 24 al 27 Settembre abbiamo fatto tappa a Marianella per la Messa e la visita alla Casa natale di s. Alfonso. La cappella è stata, per tutto l’anno, l’unica chiesa giubilare in Italia  grazie agli sforzi di p. Ciro Avella.

Il Prefetto, p. Jacek Zdrzalek nelle sue varie conferenze ha presentato a tutti l’importante e recente volume di P. Vincenzo La Mendola (Istituto Storico) che ha curato le “Memorie su s. Clemente” di P. Bartolomeo Pajalich, un tassello prezioso nel delineare la figura umana e spirituale di Clemente e l’influsso dei Redentoristi della Provincia Romana sulle forme di apostolato del Santo.

Prima di concludere l’Anno giubilare ci siamo recati il 13 Marzo 2021 a Tivoli per una s. Messa presso il Santuario della Madonna di Quintiliolo.

Qui abbiamo visitato il Santuario con alcuni ricordi di Clemente che visse in questo luogo la sua importante tappa di eremitaggio. Abbiamo potuto sperimentare l’atmosfera di preghiera e di silenzio che oggi come allora c’è.

Prima della fine dell’Anno Giubilare è stato pubblicato un breve e popolare opuscolo biografico “S. Clemente M. Hofbauer. Il panettiere che diventò missionario sulle vie d’Europa” di p. Ezio Marcelli: per noi è stato un motivo di gioia perché finalmente possiamo avere tra le mani una agevole biografia di s. Clemente in italiano!

Infine il 15 Marzo abbiamo concluso solennemente il Giubileo clementino con una conferenza di p. Adam Owczarski e con la s. Messa solenne da lui . P. Adam ci ha presentato la figura di Clemente focalizzandosi su alcuni aspetti che lo hanno contraddistinto e che sono più che mai attuali: zelo missionario, lavoro instancabile, disponibilità verso gli altri, spirito di adattamento, capacità di saper gestire gli insuccessi nonché carità fraterna, fedeltà alla Chiesa, amore alla Congregazione.

In conclusione possiamo dire che questo Anno giubilare clementino ci ha sensibilizzato verso una figura straordinaria come san Clemente che come chicco di grano caduto in terra, ha scritto nel silenzio e nel nascondimento una pagina gloriosa della storia della nostra Congregazione.

Su di lui basterebbero queste preziose parole: “tutta la sua bellezza, tutto il suo attraente, tutto il mirabile era interno, tutto risiedeva nella sua forza e grazia di spirito. Egli era un tesoro nascosto…frumento quasi sepolto sotto terra, ma che presto avrebbe spuntato, germogliato e prodotto gran frutto sul campo della Chiesa” (Bartolomeo Pajalich, Memorie su s. Clemente, a cura di p. Vincenzo La Mendola CSsR, p. 88).

Gianluigi Colucci C.Ss.R.