Comunicazione ed ecologia integrale nell’enciclica Laudato si’

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(dal Blog dell’Accademia Alfonsiana)

I riferimenti dell’enciclica Laudato si'[1] ai mezzi di comunicazione sociale (MCS) sono contenuti nella quarta parte del primo capitolo (43-47), intitolato “Declino della qualità della vita umana e disgregazione della società”. In questo capitolo, la LS considera gli effetti negativi dell’attuale modello di sviluppo (43), che promuove città caotiche e malsane (44), privatizza gli spazi belli, riservandoli ai ricchi (45), aumenta le disuguaglianze, rompe i legami di coesione sociale e genera violenza (46). Tra tutte queste sfide, l’enciclica sottolinea l’influenza dei MCS (47).

Qui è evidente una visione critica dei MCS. Essi rispondono agli interessi commerciali delle multinazionali che li controllano e promuovono lo stesso modello di sviluppo capitalistico che ha causato l’attuale crisi socio-ambientale. Questo approccio critico ai MCS contrasta con l’ottimismo di un documento delle Nazioni Unite[2], che afferma che “la garanzia di diffusione e di accesso alle fonti di informazione sembra essere di per sé sufficiente per la promozione di un sano sviluppo sostenibile”[3] per i prossimi anni.

Laudato Si’, invece, afferma che i MCS possono manipolare la percezione umana, soprattutto quando “diventa onnipresente” e quando le relazioni con gli altri sono “sostituite da un tipo di comunicazione via internet” (47).

  1. Inquinamento mentale e mediatico

Laudato Si’ afferma che “la vera saggezza, frutto dell’autoesame, del dialogo e dell’incontro generoso tra le persone, non si acquisisce con un mero accumulo di dati, che alla fine porta al sovraccarico e alla confusione, una sorta di inquinamento mentale” (47). In effetti, un sovraccarico di dati può impedirci di strutturare il nostro pensiero e una quantità eccessiva di informazioni può creare confusione invece di aumentare la nostra conoscenza.

L’informazione dovrebbe portarci alla conoscenza e alla saggezza, ma spesso i MCS la usano come fini a se stessi. “In mezzo al rumore e alle distrazioni di un sovraccarico di informazioni” (47), ci vengono fornite innumerevoli risposte, ma non siamo in grado di formulare le domande giuste.

La comunicazione istantanea rende difficile elaborare le nostre esperienze interiormente e assimilarle in modo ponderato. Così, è difficile imparare “a vivere con saggezza, a pensare profondamente e ad amare generosamente” (47). In effetti, l’ambiente mediatico è sempre più inquinato e potrebbe diventare irrespirabile, a causa della manipolazione e della mancanza di trasparenza.

  1. I media facilitano (e plasmano) le nostre relazioni

L’enciclica Laudato Si’ afferma che i rischi associati ai MCS diventano più impegnativi quando le relazioni reali sono sostituite “da un tipo di comunicazione via Internet” (47). La comunicazione virtuale “ci permette di scegliere o eliminare le relazioni a piacimento” (47), ostacolando così la costruzione della propria identità e l’incontro sereno con gli altri. “In una cultura spesso dominata dalla tecnologia, la tristezza e la solitudine sembrano essere in aumento”. [4] Cresce anche “una profonda e malinconica insoddisfazione nei confronti delle relazioni interpersonali” (47).

“I media di oggi ci permettono di comunicare e di condividere le nostre conoscenze e i nostri affetti” (47). È quindi paradossale che i loro utenti più assidui tendano a essere i meno empatici. Ciò conferma che la tecnologia facilita il contatto virtuale, ma non può garantire l’empatia, che appartiene alla dimensione antropologica della comunicazione. Infatti, “quando ci lasciamo prendere dall’informazione superficiale, dalla comunicazione istantanea e dalla realtà virtuale, possiamo perdere tempo prezioso e diventare indifferenti alla carne sofferente dei nostri fratelli e sorelle”. [5] Molto spesso, le relazioni che si instaurano sui social network rimangono superficiali e inconsistenti, senza alcun impegno o responsabilità.

Laudato Si’ mette in guardia dai pericoli di una comunicazione che spesso dà luogo “a un nuovo tipo di emozione artificiosa che ha più a che fare con i dispositivi e gli schermi che con le altre persone e con la natura” (47).

  1. Lontano dalla natura, lontano dai poveri

La “rapidificazione” (18) dell’attuale società tecnologica ci spinge a un’attività frenetica, a un’indifferenza globale e a calpestare tutto ciò che ci circonda (225). Gli stessi mezzi di comunicazione che facilitano i contatti virtuali possono anche “proteggerci dal contatto diretto con il dolore, le paure e le gioie degli altri, e dalla complessità delle loro esperienze personali” (47). In questo modo, perdiamo l’empatia, la solidarietà e la capacità di contemplare la creazione.

Essendo fisicamente lontani dalla realtà che descrivono, alcuni professionisti cadono in una retorica “verde”, che è chiaramente frammentata e insensibile alla sofferenza dei poveri. Invece, “un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale” (49), perché tutto è collegato. In realtà, “un crimine contro il mondo naturale è un peccato contro noi stessi e un peccato contro Dio” (8).

Conclusione

I media e il mondo digitale rispondono alla logica commerciale delle multinazionali che li controllano e, quindi, presentano sfide etiche. In ogni caso, il vero dilemma non consiste nel decidere se usare o meno i MCS, ma piuttosto nell’usarli in modo responsabile.

I MCS offrono enormi potenzialità per comunicare “conoscenza e affetti”; pertanto, “occorre impegnarsi per aiutare questi media a diventare fonti di nuovo progresso culturale per l’umanità e non una minaccia per le nostre ricchezze più profonde”. (47)

p. Martín Carbajo Nuñez, OFM


[1] The quotations of the encyclical Laudato Si’ will be indicated with just the numbers in parentheses. The reader will find this topic further developed in: M. Carbajo Núñez, “Tutto è collegato”. Ecologia integrale e comunicazione nell’era digitale, EDI, Napoli 2020.

[2] United Nations, [=UN] «Transforming our world. The 2030 Agenda for Sustainable Development,»in Internet: https://sustainabledevelopment.un.org/post2015/transformingourworld. [Last visit: Sept. 27, 2018]

[3] F. Colombo, «MSC and information in the Laudato si’,» in Educatio Catholica 4 (2017) 41-49, here 49.

[4] Francis, «Apostolic Letter Misericordia et misera,» Nov. 20, 2016, n. 3, in AAS 108 (2016) 1311-1327.

[5] Francis, «Apostolic Exhortation Gaudete et Exsultate,» [GE]March 19, 2018, LEV, Vatican City 2018, n. 108.