Muro Lucano festeggia San Gerardo Maiella

0
361

Alle ore 18 del 24 agosto, tre botti hanno richiamato il popolo murese segnando l’inizio della novena dedicata a San Gerardo Maiella che si è tenuta presso la concattedrale di Muro Lucano, paese natale di San Gerardo. Il  santo  sistemato accanto all’ambone, pronto ad aspettare i suoi devoti, che  nei nove giorni  in preparazione alla festa patronale, dinanzi a lui, si sono messi in ascolto, si sono confidati,  hanno espresso quello che avevano nei loro cuori: ringraziamenti, richieste di aiuto, benedizioni,  suppliche. Gerardo ha offerto a tutti i fedeli un tempo di INCONTRO: incontro con Gesù Eucarestia, incontro con il padre misericordioso, incontro con gli ammalati e gli anziani, incontro con le gestanti, le mamme i bambini, le coppie che desiderano diventare genitori. Infatti possiamo definire questo e non solo quei punti cardini che costituiscono la spiritualità del Santo Fratello Redentorista e che ci vuole trasmettere.

 Il parroco, don Thomas, ha invitato i fedeli a riflettere sulla figura di san Gerardo, stimolando il desiderio di vivere scegliendo la santità, proprio come il nostro compaesano Gerardo che ha vissuto la sua infanzia percorrendo le nostre strade, frequentando le nostre chiese, incontrando i muresi del tempo.

Il 29 agosto la comunità murese ha accolto il predicatore redentorista padre Filippo: è sempre una ricchezza la presenza dei redentoristi tra noi. Il Padre Missionario ci ha fatto gustare la spiritualità gerardina attraverso le sue omelie,  la sua  testimonianza,  la sua disponibilità, la sua attenzione e ci ha ricordato l’importanza della preghiera e del mettersi in ascolto della Parola, nella vita quotidiana, ad imitazione di San Gerardo. Molto sentita è stata la partecipazione all’Eucarestia una sera della comunità parrocchiale di Baragiano paese natale di Domenico Maiella, papà di Gerardo, trasferitosi in seguito a Muro: abbiamo voluto stringere ancora una volta questo rapporto di amicizia e spirituale che  vede entrambi i nostri paesi legati  al protettore della Basilicata.

 Il 2 settembre Muro Lucano si  è vestito di bianco e azzurro: fiori, fiocchi, palloncini, immagini del santo hanno abbellito le nostre strade e quadri di infiorata  hanno dato colore al piazzale antistante la cattedrale, per onorare il “caro Gerardo”. La mattina alle 8, il suono delle campane e quello della banda hanno annunciato a tutta la comunità della cittadina lucana la gioia della festa. L’immagine del santo, è stata portata in processione percorrendo i vicoli e i rioni, accompagnata dai canti e dalle preghiere di numerosi fedeli e dalla presenza di autorità civili e religiose, ed è rientrata in cattedrale per la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo padre Davide Carbonaro. Il presule ha affermato durante l’omelia che “mentre noi lo abbiamo scartato, Dio lo ha inviato: ‘A togliere di mezzo l’oppressione, il puntare il dito ed il parlare empio’. San Gerardo Majella è figlio di quello scarto che la nostra umanità genera. Non c’è posto per lui nella Società e nella Chiesa. Sono molti i no che riceve. Ma lui, è l’uomo del sì fedele a Dio e a noi. La sua fragilità ci appartiene, come anche la forza che nasce dal suo amore. Per lui c’è posto nel cuore di Dio, nel suo disegno che innalza i poveri e gli umili e li fa sedere sul suo seno, come il povero Lazzaro nel seno del padre Abramo (Cf Lc 16, 22).

San Gerardo è stato donato a questa terra di Basilicata, come riscatto dei poveri, orgoglio di quanti coltivano la terra con il sudore della loro fronte. Il suo non fu un riscatto sociale, ma del cuore. Non organizzò proteste, non si difese da umiliazioni e da ingiurie, non vantò diritti sociali, non distolse gli occhi dalla sua gente. Nella più estrema povertà si mise a servizio dei poveri, perché comprese cosa passava nel loro cuore, e che valeva molto di più il riscatto del poco, rispetto al possesso del tutto.  Senza strumenti divenne lui lo strumento per il sollievo degli ultimi […] Gerardo ci insegna a sposare l’umanità. Per questo, davanti al totale disinteresse che lo circonda, lui, risponde: Tu mi interessi! Tu mi appartieni! Nel mio cuore c’è posto per te e per la speranza che coltivi in te! Possiamo dire che la statura di Gerardo è altissima, perché vive in lui la stessa passione di Gesù per la nostra umanità, il suo desiderio di unità del genere umano, la profonda cura del fratello”.

Affidiamoci al nostro caro santo. Lui, che ha amato assai Dio, ci insegni ad amarlo ed Interceda presso il Signore per ogni persona  che lo invoca.

Maria Donata Perillo