5 gennaio la Famiglia Redentorista celebra la memoria di San Giovanni Neumann CSsR
La vita di San Giovanni Neumann (1811-1860), redentorista e vescovo di Filadelfia, è un esempio luminoso di chi è stato un vero pellegrino della speranza. Abbiamo iniziato questo nuovo anno 2025, un anno speciale per la Chiesa cattolica: un Anno Santo, un Anno Giubilare con il tema “Pellegrini della speranza”.
Giovanni Neumann ha vissuto la sua vita di sacerdote, redentorista e vescovo come una vera luce, un segno di speranza per gli immigrati, i più abbandonati del suo tempo negli Stati Uniti. All’inizio di questo Anno Santo molto speciale, un Anno Giubilare della Speranza, abbiamo un esempio lampante di cosa significhi essere un pellegrino della Speranza. San Giovanni Neumann è stato un pellegrino della speranza che non si è mai arreso nonostante le sfide che ha dovuto affrontare. La sua speranza era radicata nell’amore del Redentore, che è la nostra vera speranza. San Giovanni Neumann irradiava la speranza del Redentore a tutti, essendo lui stesso un segno di speranza.
Leggi l’intera omelia di Padre Ivel Mendanha CSsR, Consultore Generale, in occasione della Festa di San Giovanni Neumann (testo in fondo)⬇️
Riflessione di P. Edward Chacón CSsR, Segretario Generale della Congregazione dei Redentoristi, a conclusione del Triduo in onore di San Giovanni Neumann (in spagnolo):
Leggii la biografia del Santo
Omelia di padre Ivel Mendanh CSsR, Consultore generale, in occasione della festa di San Giovanni Neumann
5/01/2025
Nella Communicanda 1 dal titolo “Voi siete la luce del mondo” del Governo Generale pubblicata il 2 febbraio 2024, il Superiore Generale e il Consiglio hanno riflettuto sulla parabola delle vergini in Matteo 25, 1-13. Nella nostra vita redentorista, alcune lampade sono assolutamente necessarie se vogliamo essere attenti all’ora del Redentore. L’ora del Redentore è ciò che tutti noi speriamo un giorno. Papa Francesco, nella sua Bolla di indizione dell’Anno Santo, afferma: la speranza, che trascende i piaceri fugaci della vita e il raggiungimento dei nostri obiettivi immediati, ci fa superare le prove e le difficoltà e ci ispira a continuare ad andare avanti, senza mai perdere di vista la grandezza della meta celeste a cui siamo stati chiamati.
La Communicanda “Voi siete la luce del mondo” parla delle 5 lampade che ogni Redentorista deve avere costantemente accese per incontrare con gioia l’ora del Redentore. Queste lampade alimentano la nostra speranza nel Redentore e ci permettono di essere Missionari della Speranza sulle sue orme. Rifletto brevemente con voi su ognuna di queste lampade e vedo come esse brillavano luminosamente nella vita di San Giovanni Neumann, di cui oggi celebriamo la festa. Esse ardevano in lui in modo tale che quando giunse il suo momento, quando giunse l’ora di incontrare il Redentore all’età di 49 anni, il 5 gennaio 1860, egli era pronto con le sue lampade che ardevano come una luce per il mondo.
Le 5 lampade sono: La Luce della nostra testimonianza di vita, La Luce della nostra disponibilità missionaria, La Luce della nostra semplicità di vita e della fedeltà ai nostri consigli evangelici, La Luce della nostra umanità e infine La Luce della nostra capacità di servire i più abbandonati. Vediamo che ognuna di queste lampade ardeva in modo luminoso nella vita di Giovanni Neumann, il nostro santo redentorista, di cui oggi celebriamo la festa.
In primo luogo, la luce della sua testimonianza di vita. Un testimone è colui che offre una prova, attesta qualcosa. Giovanni Neumann era un testimonium, un testimone della vita, della morte e della risurrezione del Redentore e la sua testimonianza comunicava la luce della missione del Redentore che divenne la sua stessa missione. Giovanni non solo predicava, ma viveva ciò che predicava. La parola greca per testimone è martiriya, colui che dà la vita per una causa, in altre parole colui che consuma la propria vita in nome e per conto del Redentore. Questa fu la missione di vita di Giovanni Neumann: donarsi totalmente per la missione del Signore, cosa che fece anche nel momento della sua morte, quando crollò mentre si recava all’ufficio postale per spedire un calice e una patta a una parrocchia appena fondata. Giovanni Neumann fu un testimone dell’amore di Dio, un pellegrino della Speranza pieno di profonda fede nel potere del Redentore e della sua missione.
In secondo luogo, la luce della propria disponibilità missionaria. La luce della propria disponibilità missionaria è l’antidoto all’autocompiacimento, a uno stile di vita lussuoso, all’essere pronti a lasciare la propria zona di comfort e a essere costantemente pronti a lasciare tutto e ad andare nelle periferie. Lo vediamo costantemente nella vita di Giovanni Neumann, che lasciò la sua patria per andare negli Stati Uniti come sacerdote missionario, che lasciò le comodità della città di New York per recarsi nel remoto nord-est dello Stato di New York e viaggiare costantemente al servizio degli immigrati, che lasciò la vita di sacerdote diocesano per abbracciare quella di religioso in missione, che come Vescovo scelse di lasciare la casa signorile dell’Arcivescovo e di vivere come un Vescovo in viaggio alla ricerca dei perduti e al loro servizio fino alla fine della sua vita.
Terzo, la luce della sua semplicità di vita, i Consigli Evangelici. La professione dei voti, i Consigli Evangelici come Redentorista, hanno reso Giovanni Neumann un segno. La sua vita fu una dichiarazione profetica per la comunità e per il mondo. Visse la sua vita di voti ben oltre il periodo in cui fu Redentorista e lo fece come Vescovo vivendo una totale semplicità di vita priva di ogni ostentazione. Il modo di vivere la sua vita consacrata era tale che non era mai un peso per lui, ma una scelta fatta liberamente, testimoniando il Redentore nel mondo. Era un Vescovo profetico in tutto ciò che faceva, diceva, vivendo con semplicità e vicino alla gente, specialmente ai poveri e agli abbandonati. La sua vita di consacrazione come sacerdote, missionario redentorista e vescovo fu vissuta in una gioiosa e totale donazione al Signore e alla sua missione.
Quarto: la luce della sua umanità. Questa luce è speciale per le persone consacrate che sono chiamate a vivere in comunità con gioia. Fu la solitudine della vita di un sacerdote diocesano che lavorava in condizioni estreme a spingere Giovanni Neumann a scegliere di vivere come persona consacrata nella vita religiosa. Entrando a far parte della comunità redentorista, egli visse in comunità con gioia, sempre fonte di ispirazione per i suoi confratelli, oltre che confratello gentile e premuroso che, come superiore e come provinciale, cercava sempre la cura e il benessere dei suoi confratelli guidandoli sia spiritualmente che umanamente.
Quinto, la luce del suo servizio agli abbandonati. Fu questa luce finale del servizio ai più abbandonati che lo segnò e lo distinse fin dall’inizio come sacerdote che lavorava per gli immigrati di lingua tedesca, poi come Redentorista che predicava in diverse lingue per i vari popoli immigrati in un’epoca in cui gli immigrati negli Stati Uniti erano poveri, perduti e decisamente abbandonati dallo Stato, dalla società e persino dalla Chiesa di allora. È per i poveri immigrati che si è visto seguire le orme del Redentore, proclamando la buona notizia della salvezza come missionario della speranza. Come Vescovo cercò i poveri, aprì per loro parrocchie, scuole e ospedali, fondò una congregazione religiosa femminile per la loro assistenza, fu sempre al loro servizio.
Il Santo Padre, Papa Francesco, nella sua Bolla papale per l’Anno Santo parla oggi di essere un segno di speranza per gli immigrati. Dice: “I segni di speranza devono essere presenti anche per i migranti che lasciano la loro patria in cerca di una vita migliore per sé stessi e per le loro famiglie. Le loro aspettative non devono essere frustrate da pregiudizi e rifiuti. Lo spirito di accoglienza, che abbraccia tutti nel rispetto della loro dignità, deve essere accompagnato da un senso di responsabilità, per evitare che a qualcuno venga negato il diritto a un’esistenza dignitosa. Agli esuli, agli sfollati e ai rifugiati, che le tensioni internazionali costringono a emigrare per evitare guerre, violenze e discriminazioni, devono essere garantiti la sicurezza e l’accesso al lavoro e all’istruzione, i mezzi necessari per trovare il proprio posto in un nuovo contesto sociale.
Che la comunità cristiana sia sempre pronta a difendere i diritti di coloro che sono più vulnerabili, spalancando le proprie porte per accoglierli, affinché nessuno venga mai privato della speranza di un futuro migliore. Che le parole del Signore nella grande parabola del Giudizio Universale trovino sempre un’eco nei nostri cuori: “Ero straniero e mi avete accolto”, perché ‘come avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, così avete fatto a me’ (Mt 25, 35.40).
Giovanni Neumann ha vissuto la sua vita di sacerdote, redentorista e vescovo come una vera luce, un segno di speranza per gli immigrati, i più abbandonati del suo tempo negli Stati Uniti. All’inizio di questo Anno Santo molto speciale, un Anno Giubilare della Speranza, abbiamo un esempio lampante di cosa significhi essere un pellegrino della Speranza. San Giovanni Neumann è stato un pellegrino della speranza che non si è mai arreso nonostante le sfide che ha dovuto affrontare. La sua speranza era radicata nell’amore del Redentore, che è la nostra vera speranza. San Giovanni Neumann irradiava la speranza del Redentore a tutti, essendo lui stesso un segno di speranza.
Ringraziamo oggi il Signore per la vita di San Giovanni Neumann e chiediamo la sua intercessione per ciascuno di noi, Missionari Redentoristi, per la nostra Comunità Redentorista qui a San Alfonso e per voi, caro popolo di Dio, religiosi e fedeli laici, affinché in questo anno santo e giubilare ci incamminiamo tutti come pellegrini della speranza, risplendendo nella luce dell’amore del Redentore e irradiando il suo amore come segni di speranza per le tante persone che hanno oltremodo bisogno del messaggio e dell’esperienza della Speranza.
Amen