Celebrare il Giubileo del mondo della comunicazione dal nostro carisma redentorista (1)

0
135

In occasione della celebrazione del Giubileo del Mondo della Comunicazione, questo 26 gennaio, Scala News ha chiesto ad alcuni nostri confratelli di condividere le loro esperienze e speranze nel campo della comunicazione a partire dagli impegni della loro vita missionaria.

I Redentoristi sono presenti su: Radio, TV, Editoriali.
Su Internet: siti web, canali YouTube o web TV, radio virtuali, PodCast, ecc.
Anche nei principali Social Network di tutto il mondo.

La nostra Congregazione, per le sue radici e la sua eredità alfonsiana, ha dovuto utilizzare i mezzi di comunicazione adeguati al luogo e al tempo in cui vive la sua missione redentorista. Vogliamo dialogare con le persone lì dove sono oggi, soprattutto i giovani, vivendo la realtà del mondo che è sempre più globale, sempre connessa e avendo tutto nel palmo della mano.

A causa della Pandemia abbiamo sperimentato di dover imparare a comunicare in modi nuovi e raggiungere la nostra gente e le persone più abbandonate oggi nel mondo. Vogliamo accompagnarvi a camminare insieme come pellegrini e missionari della speranza sulle orme del Redentore.


Dal mondo della Carta Stampata:
“Con media aggiornati e capacità critica…”

Ci scrive padre Francisco Caballero CSsR, consigliere della Provincia Europa Sud, direttore della Casa Editrice Perpetuo Socorro di Madrid e della rivista Icono:

Come descriveresti brevemente il tuo ministero nel campo della comunicazione?

Lo definirei un servizio entusiasmante per quello che significa “far conoscere” la nostra vita missionaria, il nostro carisma nella Chiesa e, soprattutto, il bene che esiste tra noi. Il più delle volte si tratta di un compito nascosto o anonimo o può sembrare poco gratificante ma la mia esperienza personale è che vale la pena offrire un servizio di qualità e investire risorse per renderlo tale… è insomma una bellissima missione.

Quali sono le caratteristiche principali dei media in cui lavori?

Oggi sono soprattutto pubblicazioni e scritti: libri, riviste, articoli, interviste… I confratelli che ci hanno preceduto in questo servizio, senza dubbio, hanno fatto un grande lavoro e ora tocca a noi valorizzare quel lavoro con media aggiornati e con capacità critica per rispondere alle preoccupazioni e alle domande del mondo di oggi. Recentemente, lo scorso dicembre, abbiamo celebrato il 125° anniversario della Rivista Icono.

Discernimento. Da pochi giorni abbiamo rilanciato il sito della rivista Icono: www.revistaicono.org. Una delle sfide attuali è la presenza sui social network e nel mondo digitale, prendendosi cura dei contenuti. La presenza della Chiesa in questo mondo ha bisogno di criteri di discernimento che abbiano un aspetto evangelico: prudenza, veridicità, credibilità, chiarezza… Questo lavoro non è facile e comporta la formazione di persone e l’investimento di risorse per svolgere un compito che, ovviamente, è una parte innegabile della nostra missione redentorista.

Evangelizzazione. Questi media (editoria, libri, riviste, social network…) sono nati e hanno senso come piattaforme evangelizzatrici e, da lì, come missionari redentoristi siamo chiamati a svolgere un lavoro di qualità, a conoscere cosa succede nel mondo della cultura, l’arte, la scienza, la Chiesa in generale e la stessa congregazione. L’impatto evangelizzatore della “parrocchia digitale” è imprevedibile e il nostro contributo deve essere unto di speranza e professionalità.

Riflessione e dialogo. I nostri media, oltre a trasmettere notizie, devono offrire riflessione tra di noi e dialogo con il mondo di oggi. Ciò richiede una formazione olistica e integrativa, con esperti in varie materie e leadership per armonizzare e decidere quale messaggio vogliamo trasmettere. Non tutto va bene, in un mondo così professionalizzato bisogna andare più in profondità e andare oltre il titolo. Persone che forniscono, attraverso la riflessione e il vangelo, ragioni per vivere con speranza e impegno nel tempo presente.

Quali sono le tue speranze per il futuro del tuo ministero?

Co-partecipazione. Ci sia consapevolezza o sensibilizzazione da parte di tutti sull’importanza di questo mondo come mezzo di evangelizzazione nelle nostre istituzioni e nei nostri confratelli. Non sia considerato uno strumento missionario di seconda classe.

Professionalizzazione. Le buone intenzioni non bastano, servono professionisti di questo mezzo che abbiano una visione aggiornata del carisma e di ciò che vogliamo trasmettere. È urgente avere un’estetica digitale che fugga da un pietismo anacronistico, banale o sconnesso dal mondo. Dobbiamo puntare su un aggiornamento costante affinché la nostra presenza sia credibile e di qualità.

Espansione della visione. Sapere cosa vogliamo trasmettere, come vogliamo trasmetterlo, chi sono i nostri possibili destinatari e il “perché”. Senza rispondere a queste domande sarà difficile per noi raggiungere il successo nel mondo della comunicazione. Ecco perché dobbiamo discernere, motivare e pianificare. Cioè allargare la nostra visione della realtà, della congregazione e della Chiesa in modo tale che il nostro messaggio si espanda, si allarghi e faccia crescere sia i mittenti che i destinatari. Risvegliarsi alla riflessione, espandere la consapevolezza, addentrarsi in campi inediti… Tutto ciò si tradurrebbe in credibilità, attualità e fedeltà al messaggio ricevuto.