Il 9 febbraio 2025, nella splendida cornice della chiesa madre di Trinitapoli, parrocchia di S. Stefano, riaperta a dicembre scorso, dopo circa cinque anni di chiusura, si è celebrata l’Eucaristia in ringraziamento per la pubblicazione del Decreto di Venerabilità del Servo di Dio p. Giuseppe Maria Leone, promulgato il 18 dicembre 2024. Il suo primo annuncio i cittadini di Trinatapoli lo avevano ascoltato nella loro chiesa madre, dopo la sua apertura al culto, alcuni giorno dopo la pubblicazione. Un traguardo ulteriore, quello del riconoscimento delle virtù eroiche, tappa nodale nell’itinerario canonico verso la beatificazione. Tanto atteso questo momento e accolto con segni di grande commozione e vivo entusiasmo da tutta la comunità di Trinitapoli, sempre in primo piano nella promozione della conoscenza della vita e delle opere del redentorista pugliese, e custode delle sue venerate spoglie.
L’iter che ha portato a questo momento ufficiale prende avvio da lontano. Molte persone ne sono coinvolte, a diverso titolo e con un loro personale contributo: primo fra tutti il Postulatore Generale della Congregazione del Santissimo Redentore, p. Antonio Marrazzo, al quale, da più voci, è stata espressa la gratitudine per suo lavoro e la presenza costante in questi anni. Un lavoro nascosto ma tenace, è stato quello di don Mario Porro, presbitero della Diocesi di Andria, Dottore in Mariologia, già noto per aver redatto con competenza e passione un’altra Positio, quella del Servo di Dio Antonio Maria Losito, figura complementare a quella di Leone e vicina alla sua santità. Il lavoro prezioso di don Mario ha incluso la previa ricerca documentale, lo studio continuo e il confronto, con altri periti e studiosi, tra i quali non possiamo non ricordare don Nicola Grosso, autore del primo volume degli Scritti di p. Leone, da poco presentato, e studioso della sua spiritualità.
A presiedere l’Eucaristia il vescovo diocesano monsignor Luigi D’Ascenzo. Hanno concelebrato monsignor Antonio De Luca, vescovo di Teggiano Policastro e monsignor Luigi Mansi, vescovo di Andria. Inoltre hanno fatto pervenire il loro dispiacere per non aver potuto prendere parte alla celebrazione, il vescovo di Nocera-Sarno e il Prelato Pontificio di Pompei.
A rappresentare i Redentoristi di Europa Sud, p. Silvestro Lafasciano, superiore della Comunità di Corato, il quale ha portato il saluto del superiore provinciale e di tutti i confratelli.
Una folla di fedeli ha assiepato la monumentale chiesa, con a capo il Sindaco, le autorità locali, civili e militari, i rappresentanti delle associazioni e delle istituzioni cittadine e numerosi membri dell’Associazione Amici di Padre Leone.
Nella sua omelia, l’Arcivescovo, dopo aver salutato l’assemblea e rivolto un pensiero anche a chi non è potuto intervenire, ha rivolto a tutti l’invito a ringraziare la Chiesa, per aver proposto a tutti, con la dichiarazione di venerabilità padre Leone, un modello da conoscere e da imitare, soprattutto per le sue virtù evangeliche, esercitate in modo eroico, e per i valori del Vangelo che ha testimoniato, durante la sua lunga vita e il fecondo ministero sacerdotale e missionario, sulle orme di sant’Alfonso. Guardando alla figura di padre Leone, non possiamo non aprirci all’ascolto della Parola di Dio – ha esordito celebrante – attualizzando la santità del Servo di Dio, a partire dal Vangelo della Domenica facendone emergere l’attualità.
Al termine della celebrazione, è stato invitato a prendere la parola monsignor Antonio De Luca. Lo ha fatto volentieri, unendo il suo ringraziamento, a quello della comunità di Trinitapoli e di tutta la chiesa diocesana. Richiamando all’attenzione dei presenti sui cardini della spiritualità di padre Leone, ha ribadito il suo essere redentorista autentico, impegnato in prima linea nella predicazione, nella direzione spirituale e in una intensa vita spirituale, e per certi tratti mistica, e dando il proprio contributo alla rinascita della vita consacrata, dopo la Soppressione degli ordini religiosi, con un intenso lavoro nell’ambito della formazione del clero e dei religiosi. Monsignor De Luca, fin da quando era alla guida della provincia religiosa dei Redentoristi napoletani, aveva favorito e incentivato quanti lavoravano, affinché la santità del redentorista casalino fosse riconosciuta e diventasse per le chiese dell’Italia meridionale un faro luminoso di santità. Ora, evidentemente commosso, auspica che il cammino prosegua spedito, nella speranza di vedere presto sugli altari una delle figure chiave della Chiesa italiana nel secondo Ottocento meridionale.
E’ seguito l’intervento di Monsignor Luigi Mansi, il quale ringraziando per l’invito ricevuto, ha richiamato la collaborazione delle due diocesi nella promozione della santità di due grandi Redentoristi, la cui testimonianza porta ancora frutti. Ha inoltre sottolineato il coinvolgimento di don Porro, che ha pubblicamente ringraziato per il suo lavoro.
Il Sindaco dottor De Feo, prendendo la parola e rivolgendo a tutti il proprio saluto, ha dichiarato: la città di Trinitapoli sta vivendo questo momento con molta partecipazione, riaffermando, come in precedenti occasioni, l’importanza che la figura del Servo di Dio riveste per la vita della comunità citta, per la quale la sua figura è un riferimento ai valori del Vangelo e una fonte di ispirazione per la convivenza civile.
L’intervento conclusivo è stato quello del Vice Postulatore don Stefano Sarcina. Ripercorrendo le tappe che hanno portato a questo traguardo, ha ringraziato tutti coloro che hanno creduto nella santità di padre Leone e tutti coloro che si sono impegnati in prima persona per custodirne la memoria e favorirne la conoscenza e invitando tutti a sentire vicino il venerabile padre Leone nella propria vita e nel cammino di sequela di Cristo, come modello e intercessore.
Tra i concelebranti anche il segretario provinciale dei Cappuccini, padre Piergiorgio Taneburgo, p. Enzo Rispi, don Peppino Pavone e don Nicola Grosso, a capo dell’organizzazione di tutto l’evento, in collaborazione con quanti hanno contribuito a rendere più solenne e festosa la celebrazione.
La dichiarazione della venerabilità di padre Leone è stata un dono grande per tutti, e nello stesso tempo diventa un incentivo ad approfondire e a far conoscere il messaggio della sua santità, molto attuale, non solo per i Redentoristi, ma per tutti coloro che sono impegnati in un cammino di vita cristiana.
P. Vincenzo La Mendola CSsR