Haiti, “molte persone non credono che la malattia esista nel paese”, padre Renold Antoine CSsR

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(Port au Prince) – “Si dovrebbe dire che le previsioni degli esperti su Haiti, in merito a questa pandemia, possono avverarsi in tutta la loro brutalità poiché il paese ha punti deboli che sembrano condannarlo. Confidiamo nella Vergine Maria che ci protegge. Consapevoli di tutto ciò, noi, missionari Redentoristi continuiamo a rispettare gli stessi protocolli emanati dalle autorità, per questo motivo abbiamo chiuso le nostre scuole parrocchiali. Sebbene il Ministero della Pubblica Istruzione gestisca un programma di formazione online e attraverso la televisione di stato, questo programma non è disponibile per tutti, per vari motivi: il primo è la mancanza di elettricità nelle case e la mancanza di Internet in molte famiglie. Per quanto riguarda le parrocchie, celebriamo le liturgie a porta chiusa o con una dozzina di parrocchiani e le trasmettiamo sui social network e per quanto possibile condividiamo quel poco che abbiamo con le persone più poveri e umili”: lo racconta, in una testimonianza inviata a Scala News, padre Renold Antoine, Missionario Redentorista che da molti anni lavora ad Haiti.

“Più di un mese fa – rileva il missionario – hanno identificato i primi casi positivi del corona virus nel paese. In un mese, secondo i bollettini informativi del Ministero della sanità pubblica e della popolazione, attualmente contiamo fino a 76 casi confermati, 8 persone guarite e 6 decessi. Analizzando queste cifre, si può capire che il virus si è finora diffuso lentamente nel paese. Tuttavia, secondo gli esperti della commissione scientifica che collabora con le autorità del paese, in particolare il dottor Jacques Boncy, arriverà un momento in cui i casi di contaminazione aumenteranno notevolmente”.

I missionari si dicono preoccupati per la reazione della popolazione perché molte persone non credono che la malattia esista nel paese, quindi non rispettano gli standard di protezione: “Siamo spiacenti di constatare che il comportamento non è realmente cambiato. I commercianti hanno manifestato per le strade, le persone giocano a calcio per le strade, alcune chiese stanno celebrando normalmente i servizi di culto”, riferisce il religioso e aggiunge: “Mentre aspettiamo una soluzione scientifica a questa pandemia, continuiamo a sensibilizzare la popolazione al rispetto delle misure di distanziamento sociale, del lavarsi le mani spesso, indossare una maschera e ridurre i movimenti non necessari, provando così a fermare la diffusione del virus”.

Oltre a COVID-19, prosegue, “ci sono altri problemi nell’elenco delle nostre preoccupazioni nel paese. Le attività economiche sono diminuite in tutti i gruppi di lavoro della diaspora haitiana, questo ha provocato una riduzione dei trasferimenti di denaro verso il paese, evidente a causa del tasso di disoccupazione degli haitiani che vivono all’estero”.

In questa fase un serio problema che minaccia il paese è l’insicurezza alimentare: “Gli esperti affermano che il nostro paese è il più minacciato nel nostro emisfero. Noi continuiamo a predicare la speranza e per intercessione di Nostra Madre del Perpetuo Soccorso, patrona di Haiti, il Signore continuerà a proteggerci affinché queste allarmanti previsioni nel paese non siano così reali”.

P. Renold Antoine, Missionario Redentorista