VERI MISSIONARI NEL SANTUARIO DI SAN GERARDO A MATERDOMINI, ITALIA

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I Padri Redentoristi di Roma coadiutori del Santuario di San Gerardo a Materdomini (Irpinia – Italia)

Materdomini, piccola frazione di Caposele (Avellino) deve la sua notorietà alla presenza del Santuario dedicato a San Gerardo Maiella, redentorista, morto nel 1755. Giovane fratello coadiutore, San Gerardo visse appena 29 anni e non fu mai ordinato sacerdote. E’ un Santo semplice come la gente di cui ascolta le invocazioni, soprattutto è un Santo che ci insegna ad amare Gesù Cristo. Per questo il culto gerardino cresce ogni anno sempre di più. Significativa è anche la presenza di fedeli provenienti dall’Europa (Polonia, Svizzera, Germania, Irlanda, Inghilterra) e da paesi d’oltre oceano (Argentina, Australia, Venezuela), tutti accomunati dalla certezza dell’intervento di San Gerardo. E’ un crogiolo di varie etnie che arrivano con ogni mezzo, anche a piedi e che qui si radunano, si riconciliano attraverso il sacramento della confessione e prendono parte alle varie celebrazioni eucaristiche.

I Padri Redentoristi presenti a Materdomini sono impegnati nell’accoglienza e nell’assistenza di questa moltitudine di persone e  in questa loro attività primaria essi sono aiutati dai Padri Redentoristi di Roma. Da 10 anni ormai, Padre Gabriel Witaszek, Professore ordinario dell’Accademia Alfonsiana, coordina il gruppo dei sacerdoti che collaborano con il Santuario. Il gruppo è composto da Padri Professori dell’Accademia Alfonsiana e da studenti dell’omonimo Collegio Redentorista. Questo team si affianca ai Padri del Santuario, soprattutto nel periodo estivo e in occasione degli importanti periodi liturgici dell’anno, per accogliere i pellegrini presiedendo le celebrazioni delle Sante Messe e amministrando il Sacramento della Riconciliazione secondo l’insegnamento di S. Alfonso, Maestro di morale. Strumento importante a sostegno dei confessori è il suo libro La Pratica del confessore, che ha avuto numerosissime edizioni fino ai giorni nostri. Questo volume, opportunamente adeguato al nuovo Codice di Diritto Canonico, offre ai confessori una sintesi mirabile dei principi e delle norme morali per una retta e feconda amministrazione del Sacramento del perdono, con riferimenti pratici e preziosi a gruppi differenti di penitenti e a molteplici casi delicati e difficili.

Ogni anno, in occasione dell’anniversario della morte di San Gerardo, il 16 ottobre, giungono a Materdomini migliaia di persone rapite da questo Santo del meridione, semplice, severo con se stesso e dolce con gli altri, sempre capace di offrire una speranza di cambiamento. Nello stesso giorno, al pomeriggio  ha luogo la solenne processione  lungo le vie di Materdomini con la statua del Santo.

Alla novena che precede la festa di San Gerardo partecipano numerosi fedeli che arrivano dai paesi gerardini. Ogni anno la comunità  di un paese circostante ha il privilegio di offrire l’olio per la lampada votiva in onore di San Gerardo. Poi ha luogo la veglia notturna presso la tomba di Gerardo, in Basilica. Tutto si svolge in un clima di grande suggestione.

San Gerardo Maiella è stato da sempre invocato come il patrono delle famiglie, delle mamme partorienti e dei bambini, ma solo recentemente, dopo il riconoscimento ufficiale delle Conferenze Episcopali della Campania, Puglia e Basilicata, questo aspetto del culto è andato aumentando. Egli è un Santo che protegge in modo particolare le madri e i bambini. Per questo soprattutto nel giorno della Festa di San Gerardo, è forte la presenza di tante coppie con i loro figli, famiglie sorridenti e grate al Santo, o persone che proprio nel giorno della ricorrenza si inginocchiano sulla sua tomba per pregare e invocare grazie.

Un luogo particolare del Santuario è la sala dei fiocchi dedicata a San Gerardo, patrono delle mamme e dei bambini, una gigantesca culla collettiva che ospita migliaia di fiocchi azzurri e rosa, segno di nuove vite che sono venute alla luce con l’intercessione del Santo che amava i bambini. La sala dei fiocchi è diventata il luogo dove i genitori che hanno affidato i propri piccoli alle cure del Santo,  si fermano e pregano, ne invocano la protezione, ringraziano, lasciano ex voto, fotografie, lettere di una spontaneità incredibile, prove di legami forti, intensi, veri. Fermarsi nella sala dei fiocchi è quasi una tappa obbligatoria, per ritemprare  lo spirito e per pregare per tutti i bambini.

Il Santuario ha inoltre un patrimonio infrastrutturale che è testimonianza della storia, della fede e della cultura che si sono sviluppate intorno al culto del Santo, si tratta del museo Gerardino, dell’esposizione degli ex voto, della pinacoteca di arte contemporanea, della mostra vocazionale. Nel 2006 è stata  riaperta anche la storica e ricchissima biblioteca dedicata a Padre Domenico Capone redentorista, moralista dell’Accademia Alfonsiana.

A cura di Prof. Gabriel Witaszek cssr, Roma

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