“La chiesa può contribuire al dialogo sul problema della terra”, Mons. Aparecido de Lima CSsR

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La chiesa può contribuire al dialogo sul problema, ma la chiesa non ha alcun potere per risolvere direttamente il conflitto di terra tra gli indigeni e gli imprenditori agricole, ha detto il nuovo vescovo della diocesi di Dourados, Mons. Henrique Aparecido de Lima CSsR.

In questa zona i circa 600 indigeni hanno vissuto finora in una piccola parte del loro territorio tradizionale, occupando solo 300 dei 9.700 ettari di Taquara. In questo spazio ristretto, Guarani e Kaiowà hanno sofferto continui abusi, minacce e violazioni di ogni genere, perfino l’uso di pesticidi nelle piantagioni di canna da zucchero vicine e la deforestazione causata dagli agricoltori nelle vicinanze.
Il CIMI (Consiglio Indigenista Missionario), informa che attualmente, il territorio è in attesa della ratifica dell’area da parte del governo federale. Gli studi di identificazione delle terre tradizionali sono iniziati nel 1999, e nel 2010 il Ministero della Giustizia ha emesso un ordine dichiarativo, riconoscendo il popolo Guarani e Kaiowà come popolo tradizionalmente padrone del suo territorio.
Mons. Aparecido de Lima ha anche parlato della Campagna di Fraternità, che ha avuto inizio Domenica 14 febbraio. Questa campagna che si svolge durante la quaresima coinvolge tutta la comunità nazionale in Brasile.

Per Mons. Aparecido de Lima uno dei temi molto cari alla popolazione è la cura dell’ambiente, tuttavia è diventata ancora più urgente la situazione sanitaria con i crescenti casi di dengue, febbre Chikungunya e virus Zika.

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