Calcutta – “Siamo grati a Dio e a Papa Francesco che ha proclamato l’Anno della misericordia e ha scelto Madre Teresa di Calcutta come ‘icona della misericordia’. La canonizzazione della Madre è un’opportunità per diffondere il messaggio del Vangelo e la misericordia di Dio: speriamo che la grazia della misericordia raggiunga ogni essere umano, soprattutto i più poveri e disperati”: lo dice suor Mary Prema Pierick, Superiora generale delle Missionarie della Carità, alla vigilia della celebrazione che si tiene il 4 settembre in Vaticano, in cui Madre Teresa sarà proclamata santa.
La Superiora, religiosa tedesca di 63 anni, nota che “il messaggio e l’opera di Madre Teresa è pienamente attuale e lo sarà finchè esisterà al mondo una umanità sofferente, umiliata, reietta”. La sua opera oggi “prosegue grazie alle Missionarie della carità, ai Fratelli del carità (i sacerdoti) ma anche a tutti gli uomini e le donne di buona volontà che continuano a servire i poveri, gli emarginati, i moribondi, facendosi strumenti nelle mani di Dio e della sua misericordia”.
La vita delle suore è “è vita fatta di preghiera e servizio agli ultimi, nella certezza che in loro Cristo si fa presente in mezzo a noi”. “Madre Teresa – conclude – nei poveri ha riconosciuto Cristo e per questo il poveri sono al centro nella sua missione. La misericordia era per lei uno stile di vita, fatto di amore, gentilezza, compassione perdono verso tutti”.
Secondo i dati forniti da suor Prema riporta, le Missionarie della carità oggi nel mondo sono 5.160, presenti in 139 nazioni con un numero complessivo di 758 tra case e istituti. Accanto a loro operano i “Fratelli della carità”, istituto maschile con 397 preti operanti in 69 case, sparse in 21 paesi del mondo. (Agenzia Fides 2/9/2016)