(Ciempozuelos, Spagna) – Dal 14 al 16 settembre, ci siamo incontrati a Ciempozuelos nella Casa Madre delle Suore Oblate, quarantacinque persone (religiosi e laici), che rappresentano undici comunità, e anche dalla Scuola Gamo Diana, Associazione per la Solidarietà, CESPLAM, Residencia Perpetuo Socorro de Santa Fe, Funderética e Editorial PS.
Iniziamo l’incontro con la presentazione di D. Agustín Rodríguez, parroco della Cañada Real e San Fermín, dal titolo “La missione per guarire un mondo ferito”.
Dopo aver lavorato in gruppi siamo stati in grado di presentare alcuni bisogni.
- La necessità di un maggiore coinvolgimento degli agenti pastorali nei processi sociali, partendo sempre dal guardare più a ciò che ci unisce di ciò che ci separa e promuovere il trattamento fraterno nella nostra pastorale.
- L’urgenza di trovare un linguaggio adeguato per comunicare la nostra esperienza di fede, traducendo il tesoro del Vangelo in termini semplici da capire per il mondo di oggi.
- Dobbiamo acquisire vicinanza, prendere coscienza delle nostre ferite e rendere i nostri spazi parrocchiali come spazi d’incontro, partecipazione e vita condivisa. In modo tale che le nostre chiese siano sentite, dalla diversità delle persone che vivono nei nostri quartieri, come le loro. Si tratta di “essere” e “saper essere”.
Siamo stati in grado di condividere idee ed esperienze sui progetti, in particolare su:
– Progetto “Donders” per senzatetto (Sevilla)
– Progetto delle donne nel contesto della prostituzione e della tratta di persone a scopo sessuale (Oblate)
– Progetto del Centro di ascolto “San Camilo” (Mérida)
– Campos de Misión AS (Consiglio di amministrazione)
– Pastorale penitenziaria (Valencia)
Alla fine, alcune linee guida e proposte:
– Mettere la persona al centro della nostra pastorale.
– Ascoltare sempre da un atteggiamento empatico e con un’accettazione incondizionata dell’altro.
– Dare importanza ai processi educativi e catechetici
– Generare sempre speranza con realismo.
(Redentoristas.org)