La canonizzazione di sei beati: incoraggia e guarisce la chiesa

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Gli ultimi mesi sono stati un momento tumultuoso per la Chiesa cattolica. La Chiesa è stata nelle notizie per alcune cose sbagliate. Il tema dello scandalo sessuale ha scosso la Chiesa ed è stata oggetto di attacchi da parte di diversi gruppi, attacchi non solo rivolti agli autori del crimine, ma alla gerarchia includendo anche il Santo Padre.

L’indignazione e la rabbia dei fedeli sono spesso contrari alle maniere e alla negazione delle autorità della Chiesa e alla loro incapacità di agire verso gli autori di tali crimini atroci contro bambini e adulti vulnerabili.

C’è un’enorme tristezza per l’immenso danno che alcuni uomini che avrebbero dovuto essere segni dell’Amore di Dio sono stati spade nella vita di bambini innocenti. Non ci sono parole per giustificare tali atti. Non c’è dubbio che la Chiesa deve stare dalla parte dei deboli e dei più vulnerabili. Per questo motivo, tutte le misure che possono essere adottate per prevenire questi atti e proteggere la dignità dei bambini dovrebbero essere una priorità assoluta. C’è bisogno di maggiore trasparenza e responsabilità nel modo in cui la Chiesa si occupa di questi casi di abuso e scandalo.

Il buon pastore

Il Santo Padre Papa Francesco riconosce gli errori dei pastori e non ha risparmiato sforzi per combattere gli abusi e gli insabbiamenti. La chiesa ha pagato il prezzo per il suo clericalismo ed il suo essere elite, è tempo di andare oltre e di essere più umile e di abbracciare la leadership che serva nel suo vero senso.

Sono tempi difficili per la Chiesa cattolica e specialmente per i tanti buoni preti cattolici che tengono in mano il forte e combattono la buona lotta per mantenere viva la fede in un mondo altamente secolare e materialista e per raggiungere i più abbandonati ei poveri.

Sfortunatamente, le storie di molti preti così impegnati non fanno notizia o sono abbastanza sensazionali da raccogliere molti spettatori o punti di rating televisivi (TRP) di canali di notizie differenti.

Ma non è strano che ci siano così poche notizie e tanta mancanza di interesse nelle migliaia di Sacerdoti che sacrificano quotidianamente le loro vite e si dedicano, corpo e anima, a milioni di bambini, agli adolescenti e ai più svantaggiati di questi in tutti e quattro gli angoli del mondo?

Non è una novità seguire un “normale” Sacerdote che fa il suo lavoro quotidiano; vivendo i suoi problemi e le sue gioie, trascorrendo tutta la sua vita senza alcuna attenzione nella comunità che serve. La verità è che tali preti non stanno cercando di fare notizia, solo semplicemente, portano la “Buona Novella”; questa notizia che, senza alcuna fanfara, ha avuto inizio il “mattino della domenica mattina”.

I sacerdoti possono spesso essere paragonati a un portiere di una squadra di calcio che viene ricordato non per i gol che ha salvato ma per quelli che ha mancato. Per usare un’altra analogia, “i preti sono come gli aeroplani. Uno cade ed è già sulle notizie, ma nessuno si ricorda di quelli che stanno ancora volando. “

Sfortunatamente, molta più attenzione è rivolta a un sacerdote che commette un errore piuttosto che alle migliaia di persone che danno la vita per le miriadi di poveri e bisognosi. Un prete non è né un eroe né un nevrotico. È semplicemente un uomo normale, che, con la sua natura umana, cerca di seguire Gesù e servirlo servendo gli altri.

C’è in noi la miseria, la povertà e la fragilità, come in ogni essere umano; ma c’è anche bellezza e grandezza, come in ogni creatura. Ma tra tutti questi scandali non dimentichiamo che gli autori di crimini così atroci sono minuscoli rispetto ai molti buoni e devoti sacerdoti che continuano a servire a prescindere da cosa.

Guidiamo la Chiesa

Sono consapevole che in una società pluralista come l’India, alcuni dei nostri buoni cattolici sono stati sul punto di ricevere dure critiche sul loro posto di lavoro o nel quartiere a causa degli scandali e degli abusi della Chiesa.

Alcuni, nonostante ciò, cercano di difendere la chiesa, mentre altri vogliono lasciare la chiesa disgustata. Lasciare la chiesa è una risposta ai problemi? Sicuramente no. Quindi, invece di lasciare la chiesa, guidiamo la chiesa, invece di fuggire dalla chiesa, combattiamo per mantenere viva la fede e ripristinare il corpo di Cristo la Chiesa. La cosa più importante di tutte è che dobbiamo pregare per la Chiesa e per i sacerdoti affinché siano buoni pastori che si prendono cura del loro gregge con amore e dedizione.

È in questi momenti difficili che la canonizzazione di sei dei nostri Beati il ​​14 ottobre 2018, che conducono vite così sante ed esemplari, dovrebbe ispirarci e spingerci a rimanere fedeli a Cristo. I sei Beati che saranno canonizzati sono Paolo VI (Giovanni Battista Montini), Sommo Pontefice; Oscar Arnulfo Romero Galdámez, arcivescovo di San Salvador, martire; Francesco Spinelli, sacerdote diocesano, fondatore dell’Istituto delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento; Vincenzo Romano, sacerdote diocesano; Maria Katharina Kasper, vergine, fondatrice dell’Istituto delle Povere Ancelle di Gesù Cristo e Nazaria Ignacia di Santa Teresa di Gesù (nata: Nazaria Ignacia March Mesa), fondatrice della Congregazione dei Missionari Crociati della Chiesa. Possa la canonizzazione di questi Beati e la loro intercessione portare molta gioia, guarigione e speranza alla nostra Chiesa ferita.

Padre Joseph Royan, C.Ss.R., S.T.L.

Professore di teologia morale e direttore e redattore di pubblicazioni redentoriste in India