(Port au Prince, Haiti) – Haiti continua a vivere gravissimi episodi di corruzione e violenza. Gli scontri fra polizia e giovani armati sulle barricate organizzate a Port-au-Prince e in altre città del paese, non sono apparsi sulle prime pagine della stampa internazionale; tuttavia rivelano il perdurare della crisi e del conflitto sociale. Il regime continua a reprimere brutalmente le proteste mentre i manifestanti chiedono, tra le altre cose, le dimissioni del Presidente Jovenel Moïse.
La Conferenza Episcopale ha dichiarato: “Il momento è grave. E’ deplorabile la perdita di vite e il danno alle proprietà”. I Missionari Redentoristi hanno lanciato un appello in cui, tra le altre cose, invitano “i protagonisti sociali e politici ad unire le forze e le intelligenze per salvare la nostra barca comune, che è Haiti”.
Scala News ha ricevuto una nota della Ong “Acoger y Compartir”, che ha sede in Spagna e opera ad Haiti, dove si legge: “In questo clima di violente proteste che hanno aumentato l’insicurezza in tutto il paese, in uno stato completo di paralisi, le piccole scuole di Chateau, Fonfrède, San Gerardo e l’orfanotrofio di Damabiah non hanno più cibo per i bambini. Non potendo fare altro per ora, l’11 marzo abbiamo caricato in Spagna un container con 26.000 kg di cibo non deperibile e 1.350 litri di olio, da distribuire tra i genitori dei bambini. Ci uniamo ai Redentoristi (co-responsabili di queste scuole e mense scolastiche) che proclamano: ‘Denunciamo la corruzione alla quale hanno partecipato diverse autorità, incluso l’attuale presidente’.” Il container contiene un carico di: lenticchie, 5.940 kg; riso, 8.100 kg; Spaghetti, 6.000 kg; Tagliatelle, 2,680 kg; Ceci, 1,080 kg; Piselli, 2,160 kg; e olio d’oliva e di girasole, 1.350 litri.
Da prima del terremoto del 2010, l’Associazione “Acoger y Compartir” sta seguendo diversi progetti che i Missionari Redentoristi hanno ad Haiti. Scala News ha ricevuto le testimonianze di padre Kénol Chéry già Superiore regionale negli ultimi otto anni. Ora il nuovo responsabile, p. Pétuel Gérard, continua ad assicurare la presenza solidale della Ong.
Testo e Foto: José Miguel de Haro