Le domande di Dio …

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(dal Blog dell’Accademia Alfonsiana)

Noi siamo soliti porre a Dio delle domande e desideriamo che egli ci risponda con precisione e chiarezza. Oggi è lui che, attraverso gli avvenimenti, ci interroga in modo rigoroso, anzi drammatico. Quelle di Dio sono domande che ci raggiungono in modo immediato, diretto, attraverso la netta percezione del pericolo che ci sovrasta e la paura che sottilmente si insinua dentro di noi e può sfociare nell’ansia, addirittura nel panico, nelle persone fragili, in un’altalena di sentimenti e di emozioni a cui è difficile dare voce. È la paura di ammalarci e di non trovare aiuto, di venir confinati in una terapia intensiva dove la morte orrida è sempre in agguato. Proprio perché siamo cresciuti in una società che ha ostracizzato la sofferenza e la morte, ci troviamo ora smarriti, inermi di fronte alla nostra fragilità, soli e con un doloroso senso di impotenza, protagonisti involontari di un dramma che non avremmo mai voluto interpretare. La tracotante baldanza della propria invincibilità e la fiducia illimitata nel potere della scienza si sono dissolti come neve al sole; il senso di caducità della nostra esistenza ha ripreso il sopravvento. Ed il senso di impotenza rischia di sfociare ora in rabbia ora in disperazione ora in supina, fatalistica rassegnazione, a meno che non riesca a confluire nella sfera dell’amore per gli altri. Il Signore, senza troppi riguardi, ci ha riportati davanti alla morte, l’evento supremo che solo la prospettiva della Pasqua cristiana consente di affrontare.

Di fatto, è lo spettro della morte che incombe a spingerci a cercare una via di salvezza. Il Signore ci sta mettendo imperativamente di fronte un tema che prima ci faceva comodo relegare in secondo piano. Ai nostri giorni, poi, sembra che anche parlare di risurrezione e di vita eterna possa creare fastidio o disagio; ed invece è proprio ciò che la Chiesa deve ripetere con forza a chi oggi, confuso dalle vicende del presente, cerca una buona ragione per vivere e per morire: questa buona ragione la si può trovare nella risurrezione di Gesù.

Gabriel Witaszek cssr