Intervista a padre Luís Carlos de Carvalho Silva, C.Ss.R., rettore del Santuario di Nostra Madre del Perpetuo Soccorso, a Campos dos Goytacazes (RJ), che racconta come il santuario ha affrontato le sfide causate dalla pandemia del nuovo coronavirus, che ha cambiato i rapporti umani.
Il Santuario di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso ha risposto alla situazione della pandemia con molta creatività, audacia e cura. Progetti come la solidarietà dal vivo, eventi in formato drive-thru, azioni sociali, creazione della pastorale afro-brasiliana e WebTV sono stati sviluppati con la partecipazione di diversi gruppi, pastorali e movimenti. Quanto è importante il coinvolgimento dei laici in questi fronti di lavoro?
La realtà provocata dalla pandemia della necessità di prendersi cura della salute e, allo stesso tempo, di aiutare chi ha bisogno di aiuto, ci ha fatto articolare diversamente il nostro apostolato. Gli agenti pastorali, sempre zelanti e seguendo le linee guida della normativa sanitaria, hanno segnato in modo indiretto la loro presenza pastorale durante il periodo di chiusura e ora, con la nuova fase, in modo diretto nei lavori. Il coinvolgimento dei laici ci ha permesso di realizzare questi lavori. È stata una sfida per la nostra creatività, ma lo Spirito Santo ha esortato i nostri fratelli e sorelle nel Santuario a continuare la vita apostolica e l’assistenza ai più abbandonati della nostra regione.
Come è nata l’idea di creare una WebTV per il Santuario?
WebTV è l’opera dello Spirito Santo che, soffiando in noi il respiro della vita, ci ha fatto rispondere alla richiesta pastorale. Era il modo per mantenere attivo il ministero pastorale nonostante la reclusione causata dalla pandemia. Avevamo un programma radiofonico il cui contratto è scaduto a marzo e non lo abbiamo rinnovato per l’impossibilità di andare alla radio per fare i programmi. Abbiamo iniziato a trasmettere Messe sui social network, culminate con la conquista del nostro canale Youtube. Per sfruttare questo veicolo di comunicazione, abbiamo creato un programma chiamato “Stela Luz” per mantenere la coesione dei nostri agenti di pastorale e movimenti. Da questo programma sono derivate altre richieste, come Sanctuary News, MLR in Action, L’Ora dei Fedeli, Musical Confraternity, ecc. Ogni programma mira a promuovere l’evangelizzazione, servire un pubblico diverso e mantenere la comunione del nostro popolo.
Come hanno risposto i fedeli a questo nuovo canale di evangelizzazione?
L’accoglienza è stata molto positiva perché presenta la realtà dei visitatori del Santuario, soprattutto quelli che ancora non possono uscire di casa, e raggiunge anche i devoti della Madonna del Perpetuo Soccorso collegati ad internet in tutto il mondo.
In ambito sociale, come è stato dato aiuto ai più poveri e abbandonati?
La pastorale sociale ha agito durante questo periodo, dando priorità alla distribuzione di cibo di base e donazioni di vestiti. Prima della pandemia, una media di 110 famiglie era già assistita. Con l’aggravarsi della crisi sociale, oggi sono più di 150 le famiglie assistite. Il Ministero Pastorale cerca sempre di intervistare e ascoltare le persone che vengono qui, ascoltandole nei loro dolori e nelle angosce causate dalla situazione di impoverimento, disoccupazione e crescente violenza.
Anche la Gioventù Missionaria Redentorista del Santuario ha partecipato alla costruzione di una società più inclusiva. Il progetto Café da Manhã Solidário (Caffè Solidale della mattina) è un esempio di questo gesto di accoglienza. Raccontaci di questa azione dei giovani!
Ogni domenica, un gruppo di nostri giovani esce presto per offrire colazione e vestiario a chi si trova così in una situazione di strada. Oltre a fornire cibo, prendono il messaggio del Vangelo e ascoltano lo sfogo di queste persone. È un momento di profonda intimità con Dio per i nostri giovani attraverso il confronto con la cruda realtà affrontata dai nostri fratelli e sorelle che vivono per le strade della città. La domenica è il momento in cui le persone sono più abbandonate perché i centri di ristoro non aprono e queste persone si trovano più vulnerabili alla fame e alla solitudine.
Con la pandemia installata in tutto il mondo, c’è stato un grande aumento dell’evangelizzazione attraverso i mezzi digitali. Come vedi la presenza redentorista in questo contesto?
I Missionari Redentoristi sono chiamati a diffondere la Buona Novella di Cristo poiché il nostro fondatore Sant’Alfonso, era instancabile nel cercare di comunicare il Vangelo dell’amore attraverso i suoi vari doni. In Brasile abbiamo TV Aparecida, che è un ottimo canale di comunicazione. Nella Provincia di Rio abbiamo la Radio Educadora de Coronel Fabriciano e, praticamente, in tutti i fronti di lavoro della Provincia, abbiamo l’uso dei social media per la trasmissione delle messe. Il nostro provinciale ha sempre dato la priorità all’informazione come strumento di evangelizzazione, sia attraverso AKIKOLÁ attraverso il sito web che ora attraverso il podcast. Credo che stiamo rispondendo alla nostra chiamata ad essere presenti nella vita delle persone. Le diverse risorse umane e mediatiche, per quanto possibile, sono state utilizzate per facilitare la comunione delle persone tra loro e con Dio.
Brenda Melo Juiz de Fora, MG
Cortesia “Akikolà”, Informativo da Provincia do RJ-MG-ES, No. 337, ottobre 2020.