A Roma, il lunedì 12 ottobre 2020 ha avuto luogo la solenne apertura dell’Anno Accademico presso l’Accademia Alfonsiana.
Alle ore 9.00 la comunità accademica si è riunita presso il Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso per affidare al Signore il nuovo anno di studi con la celebrazione della Santa Messa, presieduta da Padre Michael Brehl, C.Ss.R., Moderatore Generale dell’Accademia. Padre Brehl nell’omelia ha sottolineato la consonanza tra le letture bibliche e la recente enciclica Fratelli tutti. La domanda di Caino: “sono forse io il guardiano di mio fratello?” e l’interrogativo del dottore della legge: “chi è il mio prossimo?” trovano nel Figlio di Dio la risposta più piena. Tu sei il custode di tuo fratello, risponde Dio all’uomo, e tutti i vulnerabili sono il tuo prossimo, ha sottolineato il superiore generale dei Redentoristi. Dio ci chiede una risposta non solo personale a queste gravi domande, ma anche collettiva: come l’albergatore continua l’opera del samaritano, così le società si prendono cura degli altri, soprattutto dei feriti. Questo sogno di fraternità e di cura anima tutta la Chiesa e diventa realtà nell’uscita missionaria. Anche noi, come Accademia Alfonsiana, impariamo a sognare il sogno di Dio, sogno di prossimità e di fraternità universale. Così padre Brehl. Al termine della celebrazione il Preside, p. Alfonso Vincenzo Amarante, C.Ss.R., ha ringraziato per la loro partecipazione don Mauro Mantovani, Rettore dell’Università Pontificia Salesiana e presidente della CRUIPRO, padre Agustín Hernández Vidales, O.F.M., Rettore dell’Antonianum, e padre Gianni Congiu, superiore della comunità redentorista di via Merulana. Il preside ha poi ricordato coloro che tra studenti, docenti, personale e loro familiari Dio ha chiamato a sé in questi mesi.
Il secondo momento dell’evento si è svolto nell’attigua aula magna dell’Accademia Alfonsiana, dove il prof. Andrjew Wodka, C.Ss.r, Presidente di AVEPRO, ha tenuto la prolusione dal titolo: “Morale come prossimità: risorse, cultura e qualità”. Nel nostro contesto attuale la qualità rischia di essere soppiantata dall’apparenza. Il prof. Wodka ha proposto di fondare la qualità da un punto di vista teologico, contro una sua mera quantificazione. La teologia giovannea mostra la qualità dell’amore apparire nell’oscurità dell’annullamento e s. Paolo in 2Cor 12,9 formula il principio di qualità non transitoria: “ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta nella debolezza”. Il preside emerito dell’Accademia ha poi esposto i quattro criteri dell’educazione di Veritatis gaudium: ritorno al kerygma, identità cristiana, qualità e bene comune. Papa Francesco con il patto globale educativo che stipulerà il 15 ottobre ci richiama alla cultura della prossimità, da lui concepita come una vera e propria spiritualità, una mistica. L’università è un luogo privilegiato per rinnovare il mondo, facendo del dialogo e dell’incontro una fonte di crescita. In questo senso, la cultura dell’incontro orienta verso la solidarietà. Oltre ai parametri oggettivi di misurazione della qualità utilizzati dai centri universitari è necessario coltivare la sua dimensione invisibile, l’anima della qualità, che consiste nella solidarietà e nell’ecclesialità.
Al termine della prolusione, il Preside Alfonso V. Amarante ha tenuto la relazione dell’anno accademico 2019-2020. Dopo aver esposto i numeri dell’Accademia, il prof. Amarante ha sottolineato l’importanza del metodo utilizzato in teologia morale: partire dall’uomo per incontrare Dio. Questi mesi molto duri ci hanno permesso di fare una esperienza molto forte di comunità: “ci siamo ritrovati di più come famiglia accademica”. La sfida del coronavirus ci ha trovati pronti, dice ancora il preside: ancora prima che arrivassero le indicazioni dalla Congregazione e dalla PUL, l’Accademia era già pronta partire. Il Preside ha concluso la sua relazione sottolineando il valore ecclesiologico della qualità: una comunità che cammina insieme.
L’atto ufficiale di inaugurazione dell’Anno Accademico è stato adempiuto dal Magnifico Rettore della Pontificia Università Lateranense, il prof. Vincenzo Buonomo, che ha evidenziato il carattere unico ed insostituibile delle università romane, consistente nella internazionalità e nella romanità. Proprio la presenza a Roma manifesta in senso compiuto la cattolicità. Il rettore ha sottolineato la speciale incorporazione dell’Accademia Alfonsiana all’interno dell’Università Lateranense. L’Accademia è dotata di una “autonomia storica che va garantita”, privilegiando la sua missione specifica.
Con il rito del suono della campanella è iniziato ufficialmente l’Anno Accademico 2020-2021: rinnoviamo gli auguri di buon lavoro a studenti, docenti e al personale tutto.
Claudio Baldini