Di Anthony Nguyen, C.Ss.R.
Novembre è iniziato con due feste importanti: Ogni Santi e Festa dei Defunti. Questi due giorni di festa non solo ci aiutano a ricordare nella preghiera i nostri santi uomini e donne in cielo e tutte le anime che hanno completato i loro viaggi sulla terra, ma ci danno anche una pausa per riflettere sulle nostre chiamate ad essere santi e sulla nostra disponibilità a incontrare Cristo.
I partecipanti al Ritiro di mezza giornata del primo sabato dei “Santi del XX secolo” il 7 novembre presso il Redentorist Renewal Center di Tucson hanno appreso le virtù di diversi santi, le loro parole di saggezza e il loro modo di vivere una vita santificata.
È stato interessante scoprire che le definizioni dei santi spaziano da aspettative elevate come virtù e gentilezza eccezionali al semplice essere un peccatore che non si è mai arreso. Queste definizioni si riflettono nella vita degli apostoli, che provenivano da percorsi di vita diversi, portando le loro debolezze personali e la loro identità comune di peccatori. Eppure non hanno mai rinunciato ai loro desideri di diventare persone migliori e testimoni del Redentore. Ad eccezione di Giovanni, tutti accettarono coraggiosamente la corona del martirio. Anche un dottore della Chiesa aveva un passato di peccatore, ma è diventato un santo attraverso la conversione personale. Ha scoperto il suo vero io, ha centrato la sua vita su Dio e ha dedicato la sua vita al servizio degli altri.
Le parole di saggezza dei santi ispirano la nostra vita quotidiana:
- Ecco la regola per la vita di tutti i giorni: non fare nulla che non puoi offrire a Dio. (San Giovanni Vianney)
- Quanto al passato, affidiamolo alla misericordia di Dio, il futuro alla Divina Provvidenza. Il nostro compito è vivere santo il momento presente. (S. Gianna Molla)
- Non tutti possiamo fare grandi cose. Ma possiamo fare piccole cose con grande amore. (Santa Teresa di Calcutta)
- Non perdere nessuna occasione di fare qualche piccolo sacrificio, qui con uno sguardo sorridente, là con una parola gentile; facendo sempre il più piccolo giusto e facendo tutto per amore. (Santa Teresa, piccolo fiore di Gesù)
- Non sprecare la tua sofferenza. (San Papa Giovanni Paolo II)
Possiamo perseguire la chiamata ad essere santi se sappiamo che le nostre vite non riguardano solo noi ma anche gli altri. Come cattolici, siamo grati per la vita di St. Damien e St. Marianne Cope, che hanno servito i lebbrosi e gli ammalati a Molokai e Kalaupapa. Siamo orgogliosi di avere una santa come Madre Teresa di Calcutta, che ha dedicato la sua vita a portare dignità ai senzatetto vicino al momento della morte. Siamo umiliati dagli atti coraggiosi di San Mons. Oscar Romero e Sant’Andrea Dung-Lac Tran, che hanno rischiato la vita per difendere la fede, la giustizia sociale e le persone che soffrono.
Questo prossimo Giorno del Ringraziamento, possiamo ringraziare Dio per la chiamata ad essere un santo. Ricordiamolo sempre: essere un santo non è un privilegio per pochi, ma una vocazione per tutti. Benedizioni a tutti.
Per gentile concessione di Denverlink, update del 13 novembre 2020.