“Regole e Costituzioni”

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Lo scorso mese di maggio il p. Sabatino Majorano CSsR, appartenente alla Provincia dei Redentoristi di Napoli, ha pubblicato il testo originale delle “Regole e Costituzioni” della beata Maria Celeste Crostarosa (1696-1755) fondatrice delle monache Redentoriste. 

Il lavoro editoriale, inserito nella Collana “Testi e Studi Crostarosiani” (vol. 14), edito dalla Casa Editrice San Gerardo con sede a Materdomini, è pubblicato a poco meno di un anno dallo scritto crostarosiano “Il giardinetto interno del divino amore”, curato sempre da p. Majorano. Con questa nuova pubblicazione l’Autore consegna a futura memoria un ulteriore tassello per la comprensione e la valorizzazione del progetto spirituale della beata Crostarosa.

Il testo, articolato in circa 280 pagine, ripercorre le tappe del progetto religioso della Crostarosa giunto a noi in sei distinti codici settecenteschi di cui due autografati dalla stessa beata.

Senza entrare nel travagliato iter che portò la Santa Priora a stendere la normativa dell’Istituto e Regole del SS.mo Salvatore condenute ne’ santi Evangelii, magistralmente ricostruita nell’ampia introduzione curata dallo stesso autore( cf. pp. 5-13), ci soffermiamo in queste pagine alla presentazione dei sei codici che sono alla base del testo e su alcuni elementi portanti.

Il primo codice che l’Autore chiama Alfonsiano venne rinvenuto tra le carte di sant’Alfonso. Questo primo codice, con pagine non numerate, è incompleto e comprende solo le regole, più precisamente: il proemio, la comunità del SS. Salvatore e le virtù.

Il secondo codice è quello Cavese, datato 28 novembre 1735, risale al periodo in cui la Crostarosa dopo essere stata cacciata da Scala iniziò il suo personale pellegrinaggio che l’avrebbe condotto a Foggia. Questo codice, quasi completo, compre le regole (proemio, la comunità del SS. Salvatore, le virtù) e le costituzioni (la comunità del SS. Salvatore, le virtù, la vita della comunità, gli uffici comunitari); il direttorio; le nuove fondazioni; e il cerimoniale. In questo testo manca la parte riguardante lo spirito dell’istituto e le regole per le romite.

Il terzo codice è nominato Foggiano I ed è parzialmente autografo. In esso si trovano le regole (proemio, la comunità del SS. Salvatore, le virtù); le costituzioni (la comunità del SS. Salvatore, le virtù, la vita della comunità). La caratteristica di questo codice, come scrive l’Autore, è la ricerca della sinteticità riguardo le costituzioni.

Il quarto codice detto Foggiano II ha per titolo: Istituto e Regole del SS.mo Salvatore condenute ne Santi Evangeij. In esso sono assenti le sole regole per le romite. In questo codice, rispetto ai precedenti, è evidente il contenuto e le motivazioni teologico-spirituali che fondano il progetto religioso della Beata.

Il quinto codice è il Foggiano III ha per titolo: Istituto e Regole del SS.mo Salvatore condenute ne’ Santi Evangelij. Il codice, rispetto ai precedenti non è autografo. Questo testo rappresenta l’evoluzione foggiana del progetto religioso concepito a Scala dalla Crostarosa, essendo copia del codice foggiano II.

Infine il sesto ed ultimo codice detto Foggiano IV per contenuto è lo stesso del foggiano II e III. Quando i codici Foggiano I e II non coincidono perfettamente tra di loro, allora il foggiano IV segue per lo più la versione introdotta dal foggiano III.

Dalla sola descrizione dei sei codici si comprende la fatica dell’Autore nel segnalare convergenze e divergenze tra i testi. Alcuni di questi codici sono stati pubblicati negli anni scorsi in Spicilegium historicum e sono stati oggetto di studio dello stesso Majorano nel libro “L’Imitazione per la memoria del Salvatore. Il messaggio spirituale di Suor Maria Celeste Crostarosa” edito la prima volta nel 1978 e rieditato qualche anno fa dalla Valsele Tipografica.

A livello redazionale Majorano articola il suo studio sul codice Foggiano II, integrato con la normativa per le romite di Foggiano III. La scelta di pubblicare il Foggiano II è data dal fatto che questo testo è l’unico quasi totalmente autografo dalla Crostarosa ed esprime in maniera completa la normativa comunitaria da lei progettata e in uso nel Conservatorio del SS. Salvatore fondato a Foggia. 

La proposta normativa della Crostarosa è articolata intorno «alle Regole (intento, articolazione memoriale della comunità e della sua vita, virtù) e la Dichiarazione sullo spirito, a cui seguono le Costituzioni, suddivise in quattro gruppi, ognuno con una propria numerazione: 14 costituzioni riguardanti la struttura memoriale della comunità, dell’abito e dei vari momenti della giornata; 9 sulle principali virtù; 13 concernenti la clausura e altri aspetti più rilevanti della dinamica comunitaria; 34 sui diversi uffici comunitari e altri punti specifici. Tutto questo viene ulteriormente specificato nel Direttorio, articolato in dieci capitoli e un’appendice relativa alle nuove fondazioni, e nel Cerimoniale. Infine abbiamo le Regole per le romite» (p. 17). 

Il testo curato da p. Majorano offre una visione della spiritualità crostarosiana notevole. Dalla lettura delle normative emerge come elemento centrale della proposta della Beata la “memoria” e l’“imitazione” e il loro rapportarsi al Cristo Salvatore. Attraverso queste due categorie, Madre Celeste esprimere la centralità del Cristo in tutta la vita cristiana e l’indispensabile rapporto con lui.

È d’obbligo complimentarsi con il p. Majorano per la pubblicazione del presente volume che ci permette di attingere ad una proposta spirituale cara a noi redentoristi.

Infine credo che sia doveroso ringraziare la provincia di Napoli che si è fatta carico economicamente della pubblicazione di tutta la collana “Testi e Studi Crostarosiani”. La collana, come si scriveva in precedenza diretta da Sabatino Majorano, è edita presso la Valsele Tipografica che ne ha curato l’aspetto grafico. Per maggiori informazioni sulle opere della Crostarosa è possibile contattare la segreteria della tipografia al seguente indirizzo valsele@netlab.it

Alfonso V. Amarante CSsR