Finalmente inizia il nuovo anno accademico 2021-2022 con la ripresa della didattica in presenza – come indicato dalla Congregazione per l’educazione cattolica (vedi) – e la speranza di lasciarci alle spalle la pandemia del Covid-19: l’invito a partecipare al WelcomeDay e a riprendere la comunicazione attraverso il nostro blog, vogliono proprio essere il segno di questo nuovo inizio e un benvenuto alla recuperata normalità. Certo rimangono i segni che, come cicatrici, ci ricordano la necessità di mantenere alta la guardia (mascherine, distanziamento, Green Pass, ecc.) e di tenere presente la varietà di situazioni e problemi che caratterizzano i diversi Popoli e continenti. Infatti, oltre alla modalità ordinaria in presenza, rimarrà attiva la possibilità di seguire i corsi a distanza perché ci sono studenti che non potranno raggiungere Roma ma che hanno il diritto di studiare e concludere i loro percorsi di ricerca teologica.
Oltre alla necessaria prudenza, però, tutti siamo chiamati a vivere il presente con speranza e a proiettarci verso un futuro più giusto e fraterno. In fondo, se c’è una lezione che ci viene da quanto abbiamo tragicamente vissuto a causa del Covid-19 è che solo la solidarietà e i legami ci permettono di affrontare le difficoltà. Se i rapporti umani si interrompono risultiamo umanamente impoveriti e l’isolamento produce solitudine, angoscia e sofferenza aggiuntiva. Al contrario, se si attivano le reti relazionali è possibile farsi carico reciprocamente delle nostre fragilità e trovare vie concrete e buone per resistere attivamente e per superare con successo le inevitabili difficoltà che la storia ci presenta. L’impegno quotidiano e la dedizione personale al proprio lavoro di tanti fratelli e sorelle anche nei giorni più bui del lock-down ci hanno testimoniato la via da percorrere per far fiorire la nostra umanità: una lezione morale non elaborata a tavolino, ma a contatto con il dramma reale dell’umanità.
Si tratta di una lezione che noi moralisti non possiamo lasciar cadere perché chiama in causa il nostro specifico ministero ecclesiale, come ci ha ricordato in varie occasioni papa Francesco e come ci suggerisce la felice ricorrenza del 150° anniversario della proclamazione di Sant’Alfonso Dottore della Chiesa (guarda i video) elaborare una teologia morale che nasce da e risponde ai problemi reali, vissuti dalla gente; una proposta concreta che permette di sperimentare la sovrabbondante salvezza che Gesù il Cristo è venuto a portare e che può e deve essere annunciata sempre, anche nelle situazioni più complicate dell’esistenza umana.
A tutti voi lettori del blog auguro un buon nuovo inizio: una ripartenza carica di entusiasmo; un anno accademico di ricco di novità positive; un impegno di studio e ricerca che portino frutti veramente buoni per la vita del mondo.
Continuiamo a camminare insieme, senza farci rubare la speranza!!!
p. Alfonso V. Amarante, CSsR