(dal Blog dell’Accademia Alfonsiana)
Iniziamo offrendo alcune informazioni per conoscere meglio questa donna che, oltre alla propria valenza personale, può essere segno di un modo di rispondere come Chiesa ai segni dei tempi. Nata a Buenos Aires – Argentina (26/12/1965), è stata la prima laica argentina a conseguire il dottorato in teologia morale presso la Pontificia Universidad Católica Argentina (2010), specializzandosi in questioni sociali (ha studiato Scienze Politiche presso la Northwestern University of Chicago, Economics and Business presso la University of Business and Social Sciences), ed è stato recentemente nominato nuovo capo ufficio della Pontificia Commissione per l’America Latina (2021) [1]. È una donna, laica, moglie e madre, sposata con Patrick Joseph Dunbar, i suoi figli: Tomas e William.
Oltre alla sua esperienza di insegnamento e consulenza in gruppi nazionali e internazionali, si caratterizza per l’interesse, la dedizione e il dialogo con la cultura popolare, i sindacati e i movimenti popolari. Tra i suoi contributi, in cui si possono vedere i suoi centri di interesse, si possono citare: Democrazia e cattolicesimo negli Stati Uniti: 1792-1945 (2010); La democrazia nel Magistero Pontificio (2014); Per leggere Francesco. Teologia, etica e politica [2] (2016; Leggere Francesco. Teologia, etica e politica – 2018); come redattore: Nuovi stili sindacali in America Latina e Caraibi (2016); Verso un’etica della partecipazione e della speranza (2017).
Per cercare di conoscere qualcosa del suo modo di interpretare e intrecciare i livelli teologico e sociale, potrebbe essere utile questo paragrafo, che è la conclusione di un contributo dove ha affrontato il seguente argomento: “Teologia e politica nel discorso di papa Francesco. Dov’è il popolo? »[3]:
Il rapporto tra teologia e politica, nella teologia di papa Francesco, non può essere pienamente identificato con nessuna delle due correnti argentine della Teologia della Liberazione. Tuttavia, si vede che sia la categoria di “unità”, proveniente dalla corrente della teologia pastorale di Pironio, sia la categoria di “popolo”, centrale nella Teologia del popolo, sono sempre state presenti nel suo discorso. Tuttavia, da un lato, la categoria del popolo come unità non impedisce a Francisco di vedere la dimensione del conflitto come qualcosa che dovrebbe essere reso visibile e non nascosto. D’altra parte, la categoria del popolo non sembra – né in Bergoglio né in Francesco – definibile come categoria antagonista, ma come luogo escatologico di una liberazione che inizia nell’«oggi», e che ne fa un categoria per la giustizia. Dov’è, allora, il popolo per Francesco? Sicuramente tra i poveri. È per questo che Francesco è un teologo della liberazione? La povertà come luogo teologico è ciò che la identifica con la Teologia della Liberazione, almeno in tre sue varianti, ma differisce nel modo di risolverla che, per il Vescovo di Roma, è dialogo sociale e politico, e in questo modo, Il discorso di Francesco recupera la dignità della politica e nella politica.
Ci auguriamo che questo volto – quello di Emilce – serva da stimolo per lo studio e l’impegno di tante donne attraverso la teologia morale e il suo servizio alla realtà concreta. In un’intervista, dà una risposta che può servire da chiaro incoraggiamento per una Chiesa emergente che non vuole rassegnarsi ad essere solo un museo o un giardino che deve essere “ben conservato”:
Cosa significa essere una teologa etica specializzata in politica? – Molte persone confondono la teologia con la catechesi, credono che i teologi siano catechisti. La teologia è come la medicina. Ci sono specialità. Biblisti, dogmatici, moralisti. Ci occupiamo di etica. Lo studio della politica è nel campo della teologia etica. Il teologo può parlare di Dio in se stesso oppure può parlare dell’opera di Dio, che è il mondo e l’uomo ei loro problemi, e quest’ultima è l’etica. Non ci interessa la politica come mezzo di accesso al potere. Ci interessano tutti quegli atti dell’uomo e della storia umana che, invece di favorire la liberazione dell’uomo, collaborano con la sua schiavitù [4].
p. Antonio Gerardo Fidalgo, CSsR
[1] Cf. https://www.flacso.org.ar/docentes/cuda-emilce/; https://catholicethics.com/ethicists/emilce-cuda/
[2] Cf. Gerardo Cruz González, «Presentación del libro Para leer a Francisco, Teología, ética y política, Emilce Cuda», en Revista Digital A&H 11 (octubre 2019-abril 2020) 84-88, https://upaep.mx/revistaayh/numero-actual/5057-para-leer-a-francisco,-teolog%C3%ADa,-%C3%A9tica-y-pol%C3%ADtica,-emilce-cuda
[3] https://nuso.org/articulo/teologia-y-politica-en-el-discurso-del-papa-francisco-donde-esta-el-pueblo/ Este artículo es copia fiel del publicado en la revista Nueva Sociedad 248, Noviembre – Diciembre 2013. Ver además: http://dioseslocos.org/una-entrevista-con-la-teologa-emilce-cuda-una-dialogo-entre-el-peronismo-el-populismo-y-el-catolicismo/; Entrevista a Emilce Cuda: «La necesidad humana como centro de la teología de Francisco» (30.10.2018), en https://www.factorfrancisco.org/emilce-cuda-la-necesidad-humana-como-centro-de-la-teologia-de-francisco/
[4] Elena Llorente, Entrevista a la teóloga argentina Emilce Cuda: “El Papa tiene un discurso contemporáneo” (10.10.2021), en https://www.pagina12.com.ar/27968-el-papa-tiene-un-discurso-contemporaneo