Accoglienza e misericordia, la presenza redentorista nella guida dei santuari

0
373

Il Santuario, luogo di preghiera ed evangelizzazione

Basta digitare la parola “santuari” nel nostro sito web per vedere subito la presenza redentorista nei santuari di tutto il mondo: Brasile, Filippine, Polonia, Messico, Italia, Stati Uniti, ecc. Ci sono circa 60 santuari nel mondo guidati dai redentoristi che coinvolgono più di 500 confratelli, questo significa un 17% della nostra Congregazione impegnata in questo importante ministero.

Fra i più famosi Santuari nel mondo, risaltano i nomi dei 4 Santuari guidati dai redentoristi: Santuario Nostra Signora Aparecida (Brasile), Basilica di Santa Ana en Ste. Anne-de-Beaupre (Canada), Santuario di Baclaran (Filippine), il Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso (Roma). Oltre a quelli più grandi, molti pellegrini sono attratti anche dai santuari locali dove i Redentoristi svolgono il loro ministero: Nostra Signora a Tuchow (Polonia), Madonna del Perpetuo Soccorso a La Laguna (Messico), Santuario Nazionale di San Giovanni Neumann (Stati Uniti), Santuario Materdomini (Italia), Nostra Madre del Perpetuo Soccorso a Enugu (Nigeria) e tanti altri.

Redentoristi al II Incontro Internazionale per i Rettori e gli Operatori dei Santuari in Vaticano:

Padre Ronival dos Reis, CSsR, prefetto del Santuario di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso di Roma, chiesa di Sant’Alfonso, ha guidato un dialogo con padre Eduardo Catalfo, CSsR, Rettore del Santuario di Nostra Signora Aparecida, Brasile e con padre Domingos Savio da Silva, CSsR, che lavora presso il Santuario di Nostra Signora Aparecida.

Loro sono a Roma perché hanno partecipato al II Incontro Internazionale per i Rettori e gli Operatori dei Santuari nel mondo, svoltosi dal 9 al 11 novembre 2023 presso l’Aula Paolo VI in Vaticano.

Padre Ronival ha chiesto loro di raccontare in breve il lavoro che si svolge nel Santuario e la esperienza di questo Congresso Internazionale concluso da poco:

“Una esperienza molto positiva vedere che il Santuario del Brasile cammina nella direzione proposta dal magistero di Papa Francesco” ha riferito padre Eduardo. Poi ha aggiunto: “La novena del prossimo anno avrà proprio come riflessione il Giubileo della Speranza.” “Vorrei sottolineare, ha riferito padre Eduardo, che in Brasile, nella provincia di Nossa Senhora Aparecida, comprende gli Stati di San Paolo, Rio de Janeiro, Espírito Santo, Minas Gerais e Bahia. In questa nuova provincia abbiamo grandi e importanti santuari. Oltre al Santuario di Nossa Senhora Aparecida, c’è anche il Santuario dedicato al Senhor Bom Jesus da Lapa, il Santuario di São José, a Belo Horizonte, e il Santuario di Curvelo, a Minas Gerais, dedicato a San Gerardo.”

Padre Domingos ha ricordato che i santuari sono un luogo di passaggio, ma sempre casa di preghiera, quindi è molto importante l’accoglienza, perché coloro che arrivano sono sempre pellegrini. “Noi come congregazione missionaria, ha detto padre Domingos, dovremmo capire che il santuario è un luogo di missione. Un luogo che, per molte persone, a volte rappresenta quasi l’unica esperienza di fede più profonda. Quindi luogo di preghiera, diciamo anche, uno spazio di missione che sia anche un tempo forte, aiutando i pellegrini a vivere l’intero anno giubilare come un’esperienza di vita davvero più profonda.”

Padre Eduardo ha commentato che c’è tutta una pastorale elaborata con chi collabora nei santuari: “il gesto di accoglienza è un lavoro di squadra, sia dei confratelli, delle comunità religiose che operano, dei volontari, dei fedeli impegnati, che svolgono i loro compiti nel santuario, sia dei collaboratori. Anche questo è fondamentalissimo e sempre in vista della missione.”

Padre Roni è intervenuto per dire: “Abbiamo potuto comprendere questi momenti molto forti che abbiamo toccato con mano e che ci aiutano anche ad intensificarli nei nostri santuari. Questi momenti speciali sono in un certo senso, anche più intensi.” “Il Papa ha parlato un po’ del perdono, ha continuato padre Roni, ha parlato anche dell’essere accolti, abbracciati, del fare questa esperienza profonda di Dio in questi momenti speciali. La Parola incontra la Parola, nelle celebrazioni, nell’Eucaristia, nel sacramento della riconciliazione, della penitenza, del perdono, che è perdono per tutti. E insiste molto sul perdono per tutti e sulla misericordia di essere misericordiosi, perché Dio è misericordioso anche con noi.”

Padre Eduardo ha riferito una cosa importante: “Un’ultima caratteristica che vorrei sottolineare è anche la presenza redentorista da protagonista nei santuari del Brasile da più di 40 anni, a partire dagli anni 80. Il Santuario Nazionale di Aparecida ha esercitato una bellissima leadership nei santuari del Brasile. Ci incontriamo abitualmente ogni due anni e viviamo sempre con questa prospettiva di scambiare idee, lavorare insieme e far sì che anche altri santuari, piccoli o medi, ottengano questa bella visibilità.”

Alla fine del dialogo, padre Roni ha detto che c’era una rappresentanza redentorista molto importante: “È andata davvero bene. Anche dall’Italia, c’era il rettore del Santuario Mater Domini, padre David, Redentorista, e padre Daniele, rettore del Santuario di Bussolengo, Santuario di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, nella diocesi di Verona. Quindi un gruppo rappresentativo dei Redentoristi presenti a questo secondo Congresso Internazionale.”

Riguardo l’Incontro Internazionale in Vaticano:
L’incontro internazionale, sotto il titolo “Il Santuario: casa di preghiera”. In cammino verso il Giubileo 2025, il primo Incontro Internazionale del 2018, coinvolge numerosi partecipanti, tra i Rettori e gli Operatori dei Santuari di tutto il mondo. Dopo 3 giorni di conferenze e condivisioni d’esperienze molto belle, il gruppo ha potuto incontrare anche il Santo Padre. Infatti nel corso dell’Udienza del 11 novembre 2023, il Papa ha rivolto ai partecipanti un discorso, dal quale prendiamo alcune parole:
“Nella storia di ogni Santuario è facile toccare con mano la fede del nostro popolo fedele, che viene mantenuta viva e alimentata con la preghiera, in primo luogo il Rosario, che aiuta a pregare attraverso la meditazione dei misteri della vita di Gesù e della Vergine Maria. Entrare spiritualmente in quei misteri, sentendosi parte viva di quanto costituisce la nostra storia di salvezza, è un impegno dolce, che dà sapore di Vangelo alla vita quotidiana.”
Poi ha ricordato che ci sono 3 motivazioni per cui il popolo di Dio va al Santuario: per pregare, per essere consolati e per guardare al futuro con maggior fiducia.
Alla fine ha raccomandato: “Nei nostri Santuari si fa molta attenzione all’accoglienza – per favore, non dimenticare questo: accogliere bene i pellegrini –, ed è giusto che sia così.”

Scala News