Il 25 febbraio i Redentoristi festeggiano i 275 anni dell’approvazione delle Regole e Costituzioni

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Il 25 febbraio i Redentoristi celebrano il 275° anniversario (1749) dell’approvazione della loro Congregazione da parte della Santa Sede. La Congregazione fu fondata il 9 novembre 1732 a Scala, vicino Napoli, da sant’Alfonso Maria de Liguori (1696-1787). Il suo scopo è seguire l’esempio di Gesù Cristo e annunciare la Buona Novella dell’abbondante redenzione ai più poveri spiritualmente, soprattutto agli abbandonati.

Per raggiungere questo obiettivo, il Fondatore ha sviluppato un programma speciale di missioni popolari. Il motto della Congregazione è: “Con Lui c’è l’abbondante redenzione”. I Redentoristi vestono un abito nero con una cinta e un rosario, e un ampio colletto bianco indossato sopra il colletto. Dopo diversi anni di missioni popolari e di rinnovamento missionario in vari paesi del Regno di Napoli, nonché di insegnamento e amministrazione dei sacramenti nelle proprie chiese o cappelle, i Redentoristi avevano già 4 comunità nei paesi: Ciorani, Pagani, Deliceto e Materdomini.

Nel marzo 1748, quando vi furono le condizioni per chiedere alla Santa Sede il riconoscimento dell’Istituto, Alfonso Liguori scrisse una lettera al Papa chiedendogli di presentare una proposta di Regola della nuova Congregazione. Dopo aver ricevuto una risposta positiva, padre Liguori, con l’aiuto dei padri Sportelli, Mazzini e Villani, preparò un “Sintesi delle Regole” da sottoporre al Papa. Nel suo primo paragrafo definisce così l’idea della Congregazione: “L’unico scopo sarà seguire l’esempio del nostro Salvatore Gesù Cristo nel predicare la Parola di Dio ai poveri, come Egli stesso disse di se stesso: Egli mi ha mandato a predicare il Vangelo ai poveri”.

Il 9 novembre padre Andrea Villani e fratello Francesco Tartaglione partirono per Roma con i documenti necessari per avviare le trattative per l’approvazione della Regola. Dopo numerose revisioni (tra cui il cambiamento del nome originario della Congregazione da “Santissimo Salvatore” a “Santissimo Redentore”), la Congregazione vaticana per il Concilio ha espresso parere favorevole e ha inviato la richiesta al Papa. Il 25 febbraio 1749, Papa Benedetto XIV approvò la Congregazione Redentorista e la sua Regola nella lettera apostolica “Ad pastoralis dignitatis fastigium”. L’approvazione pontificia contribuì ad aumentare il numero delle vocazioni al nuovo Istituto.

Oggi, dopo tanti anni, i Redentoristi sparsi in tutto il mondo cercano, nel mezzo della loro vita quotidiana e con i loro limiti, di essere fedeli alla missione e al contributo che devono dare al Vangelo. Nella storia della Chiesa, molte famiglie religiose (congregazioni e istituti) sono iniziate e finite quando hanno smesso di essere fedeli al loro Progetto Missionario. Altri finiscono ancora oggi, ma la Chiesa continua e, soprattutto, continua il Regno di Dio. E lo Spirito continua a «soffiare dove vuole» (cfr Gv 3,8).

In questo giorno, come in tanti altri, i Redentoristi riconoscono la loro missione attribuita e guidata dallo Spirito: “I Redentoristi hanno nella Chiesa, come missione principale, l’esplicito annuncio della Parola di Dio per la conversione fondamentale” (cfr Costituzione 10). E capisco che i Redentoristi continuano e continueranno ad avere un posto e una Missione al servizio di questo Regno – purché rinnoviamo sempre, come discepoli e come comunità, la nostra fedeltà allo Spirito.

L’evento ha in sé un grande valore simbolico, poiché la Chiesa riconosce che i Redentoristi hanno un luogo e una missione. La missione di predicazione continua in modi e formati diversi. Noi Redentoristi siamo orgogliosi di essere figli di Sant’Alfonso per camminare sulle orme del Redentore. Oggi siamo più di 4600 sacerdoti e fratelli in 82 paesi che continuano a diffondere l’abbondante redenzione. È evidente per noi la sfida di lavorare per le vocazioni in ogni unità della Congregazione per continuare a proclamare il Vangelo di Cristo Redentore.

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