Venerdì 10 maggio nei locali della Scuola primaria statale di Vico nel Lazio si è svolta la cerimonia di intitolazione del plesso scolastico al religioso redentorista, «il più illustre cittadino di Vico».
Una cerimonia semplice ma sentita, e molto partecipata, non solo da alunni e insegnanti, ma anche dai genitori e da altri cittadini che hanno voluto rendere omaggio a p. Francesco, figura di spicco nella storia del piccolo comune ciociaro e nella storia più ampia della Congregazione del Santissimo Redentore e del clero romano.
L’iniziativa, portata avanti con tenacia dall’ex direttore didattico Primo Pica, promotore di tutte le iniziative inerenti la figura e l’opera di p. Pitocchi, ha visto coinvolte le istituzioni locali: il sindaco Claudio Guerriero, che insieme alla preside Antonella Sorge ha svelato la targa di intitolazione. Il vice sindaco Massimo Ciullo che ha presenziato alla cerimonia. Il parroco della Collegiata don Luigi Battisti, anch’egli promotore della santità dell’illustre religioso di Vico e organizzatore, con i suoi operatori pastorali, di numerose iniziative per valorizzare una figura centrale nella storia della comunità, ancora oggi polo di attrazione per numerosi devoti.
Il progetto, condiviso dall’Amministrazione comunale e dalle autorità scolastiche, ha avuto i suoi antecedenti in alcuni momenti formativi nei quali è stata presentata agli studenti la vita e l’opera di p. Francesco. Una visita guidata alla casa natale e alla chiesa collegiata di San Michele, un mese fa, ha consentito ai ragazzi di sostare nella cappella della Santissima Trinità, dove si venerano le spoglie mortali dell’umile redentorista e si conservano alcuni suoi ricordi.
Dopo il saluto, portato dagli studenti alle autorità presenti, il parroco ha benedetto la targa di intitolazione, seguita dal canto dell’inno nazionale e dagli interventi del sindaco, della preside e del signor Pica, che nella sua dettagliata relazione ha ribadito con convinzione l’importanza della cultura per la formazione delle nuove generazioni, riallacciandosi all’esperienza scolastica di p. Francesco, insegnante elementare a Vico (1877-1885), sovrintendente alla Pubblica Istruzione, come è ampiamente ricordato nelle sue biografie, e successivamente docente di materie letterarie a Roma nello studentato redentorista di Via Merulana. Pica, profondo conoscitore dell’opera di p. Pitocchi, ha sottolineato l’originalità della sua pedagogia, improntata alla bontà, alla gradualità e a criteri pedagogici moderni, ispirati a quelli del fondatore dei salesiani san Giovanni Bosco, in quegli anni modello per il clero e profondo innovatore in ambito pedagogico italiano ed europeo.
P. Francesco aveva innata in se la propensione all’insegnamento, come si può riscontrare nelle numerose testimonianze sulla sua lunga attività di predicatore, catechista popolare, confessore e direttore spirituale di seminaristi e del clero, nella Roma del primo Novecento. Giovane prete, aveva conseguito la Patente per il magistero elementare, il 1 agosto 1875 a Velletri, sostenendo l’esame dinanzi alla Commissione statale, per iniziare la sua attività di maestro elementare a Collepardo (FR), con le prime tre classi maschili.
A Vico e a Collepardo si sono tramandati, da padre in figlio, ricordi e piccoli fatti di vita quotidiana che hanno come protagonista il canonico Pitocchi, maestro elementare amato dai suoi allievi e impegnato in prima linea nell’opera di alfabetizzazione della popolazione locale, anche nella intraprendente iniziativa della Scuola serale, per contadini e pastori, in un programma di riscatto sociale, portato avanti con tenacia negli anni del suo servizio pastorale, peraltro caratterizzato da altre iniziative di carità per il benessere dei suoi concittadini, in momenti di emergenza come le epidemia di colera e vaiolo.
Come ha affermato più volte il relatore, è evidente che la memoria di p. Francesco è viva, non solo a Vico, ma anche in altri luoghi che sono testimoni della sua opera e della sua santità di vita, riconosciuta all’unanimità da papi, cardinali, vescovi, e da numerosi sacerdoti e figli spirituali.
Ospite d’onore alla cerimonia uno dei pronipoti del redentorista vicese, Igino Pitocchi con la consorte che alla fine della cerimonia si è intrattenuto con gli intervenuto per un lauto momento conviviale.
La cronaca dell’evento ha avuto una risonanza anche nella stampa locale, come riscontrato in un articolo sul Messaggero dell’11 maggio, nella sezione dedicata alla Provincia di Frosinone.
Anche questo momento culturale, che ha avuto il suo centro nella figura di p. Pitocchi, è stato per la comunità di Vico un’occasione per rinsaldare le proprie radici e rafforzare la propria identità, attorno ad una figura che unisce le vecchie alle nuove generazioni e riafferma il valore della cultura nella formazione dei giovani, protagonisti del domani, ricordando il ruolo del cattolicesimo nell’opera di riscatto sociale della società italiana, dopo l’Unità.
P. Vincenzo La Mendola C.Ss.R.