S. Alfonso M. De Liguori, Del Gran Mezzo della Preghiera, San Paolo, Cinisiello Balsamo (MI), 2024, pp. 156.
Tra le letture consigliate per l’estate dalle Edizioni San Paolo, troviamo una nuova edizione Del Gran Mezzo della Preghiera, in una elegante e agile veste grafica, impreziosita dal Cristo come Salvator Mundi di Leonardo da Vinci.
L’Editore sulla quarta di copertina scrive La nuova edizione di un classico della preghiera cristiana, spiegando in poche efficaci battute il senso della riedizione e il genere dell’opera che sant’Alfonso definiva più teologica che ascetica (lettera a Remondini, 5 aprile 1759).
In Essa egli riprende quanto già scritto nel Breve Trattato (1757), ossia la necessità, qualità ed efficacia della Preghiera, argomento che costituisce la prima parte. Ma la vera novità sta nella seconda, a carattere dommatico, dove l’Autore vuole proporre a tutti la teologia della preghiera cristiana, affermando senza esitazioni l’efficacia della Grazia, controversia teologica sollevata dai giansenisti.
E’ noto che il Santo la considerava l’opera più utile per conseguire la salvezza eterna, e la indirizzava a tutti i fedeli che vivono sulla terra, ai quali Egli avrebbe voluto donare una copia del suo libro, affinchè ognuno intendesse la necessità che abbiamo tutti di pregare per salvarci (Introduzione).
Sono sufficienti queste poche righe per richiamarci all’importanza che Alfonso attribuiva a questa sua pubblicazione, e il fatto che durante la sua vita per ben otto volte fu ristampata tra Napoli e Bassano.
La presente edizione presenta il testo approvato nella diocesi di Pescara nel 1963. Non riporta nessuna Presentazione, ma integralmente il contenuto dell’Opera, suddiviso in tre capitoli e in un’Appendice che contiene gli Esercizi devoti da praticarsi.
L’impaginazione e la scelta del carattere rende scorrevole e piacevole la lettura, facilitata anche dalla traduzione delle citazioni latine e dalla ripartizione in brevi capitoli.
Dalla seconda metà del secolo scorso ai nostri giorni si sono susseguite in Italia alcune ristampe dell’Opera. Richiamiamo le più note come breve memoria bibliografica. Nel 1961 le Edizioni Paoline pubblicavano la quarta edizione dell’Opera. Nel 1962 Giuseppe Cacciatore, per la serie delle Opere Ascetiche (vol. II), ne curava l’edizione critica. Nel 1984 la Città nuova ne pubblicava una nuova versione con un’ampia introduzione di Giovanni Velocci (pp. 5-40), ristampata nel 1989. Finalmente nel 2011 l’Editrice Shalom ne riproponeva la stampa in una elegante e popolare edizione, a cura di Gilberto Silvestri.
Le note bibliografiche riportate denotano che l’interesse per questo classico alfonsiano non è venuto meno, nonostante i radicali mutamenti di mentalità e sensibilità spirituale. Anzi la sua attualità è ribadita dalla scelta editoriale di diverse case editrici e da quella di molti nostri contemporanei che ritengono sant’Alfonso il loro autore spirituale di riferimento, una guida sicura e autorevole per il proprio cammino di sequela Christi.
p. Vincenzo La Mendola C.Ss.R.