Indonesia: “Approfondire l’identità, accendere la speranza” – Ritiro annuale della Comunità San Giovanni Neumann

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Nell’atmosfera serena del Centro di Ritiri Lembah Karmel, a Cikanyere, a circa 90 km da Giacarta Est, la Comunità Redentorista di Giacarta ha tenuto il suo ritiro annuale dal 2 al 5 dicembre 2024. Il ritiro ha avuto come tema profondo “Missionari della speranza in solidarietà con i poveri”. È stato guidato da P. Dandy Bastian, CSsR, socius degli studenti redentoristi presso Wisma Sang Penebus, Yogyakarta.

Nove confratelli di vari ministeri hanno partecipato al ritiro. Tra loro c’erano P. Roby e P. Willy della parrocchia di San Aloysius Gonzaga, Cijantung; P. Enos e P. Rafi della parrocchia di San Leone Magno, Jatiwaringin; e P. Gusti (Superiore), P. Kunradus, P. Mans Wenge, P. Rian e P. Heri Lewar. Questi ultimi tre si stanno preparando per incarichi missionari in Australia e Germania.

Durante il ritiro, P. Dandy ha guidato i partecipanti a riflettere sul tema generale del sessennio redentorista: “Missionari della speranza – Vita apostolica in un mondo che cambia”. I confratelli sono stati invitati a rivisitare la loro identità di Redentoristi, rispondendo ai bisogni dei tempi con una fedeltà creativa al Vangelo, alla Costituzione e agli Statuti della Congregazione.

Fondando le riflessioni sulle parole di Ebrei 12:2, “Fissiamo gli occhi su Gesù”, P. Dandy ha posto una domanda impegnativa: “Siamo missionari della speranza, ma siamo anche missionari pieni di speranza?”.

Oltre a queste riflessioni, i confratelli sono stati ispirati dallo spirito dei fondatori della Congregazione: Sant’Alfonso, San Clemente e San Gerardo. Durante la riflessione personale, ogni confratello ha rivisitato il viaggio della propria vocazione chiedendosi: “Cosa ti ha spinto a diventare un Redentorista? Se dovessi dare una testimonianza ai giovani, cosa condivideresti della missione redentorista? Questi momenti di condivisione sono diventati profonde opportunità di affermazione reciproca e di rinnovamento collettivo della speranza.

Una sessione ha evidenziato il concetto di povertà come spina dorsale della spiritualità di Sant’Alfonso. Citando 2 Corinzi 8,9: “Pur essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché voi, per mezzo della sua povertà, diventaste ricchi”, p. Dandy ha sottolineato che l’opzione per i poveri è la ragione stessa dell’esistenza della Congregazione (cfr. Costituzione 5).

“La povertà dell’umanità riflette la povertà di Cristo”, ha detto, ricordando che trascurare i poveri segna l’inizio di una crisi di identità per la Congregazione. Anche l’esortazione di Papa Francesco ha avuto una forte risonanza: “Non abbiate paura di intraprendere nuove strade, di dialogare con il mondo e di servire i più bisognosi”.

Il ritiro si è concluso con una Messa di chiusura celebrata da p. Roby Ndajang. Prima della Messa, i confratelli si sono confrontati sui punti di forza e sulle sfide del loro lavoro pastorale a Giacarta, cercando di trovare soluzioni creative per proclamare la “Copiosa Apud Eum Redemptio” (“Con Lui la Redenzione è abbondante”) ai più emarginati, sia materialmente che spiritualmente.

Dopo il pranzo, i confratelli si sono congedati dal centro di ritiro e sono tornati a Giacarta, portando con sé un rinnovato vigore e creatività per la loro missione. Facendo eco alle parole di una famosa canzone di Koes Plus che è rimasta nei loro cuori: “A Giacarta torno, qualunque cosa accada”. Con questo spirito, hanno riaffermato il loro impegno a essere missionari di speranza per tutti.

P. Willy Ngongo Pala, CSsR.