Colombia: la fede allevia le sofferenze di una regione sfollata

0
110

La regione del Catatumbo, situata al confine tra Colombia e Venezuela, vive una delle realtà sociali più complesse del Paese. Segnata dal conflitto armato, dalla presenza di coltivazioni illecite e dalla crisi migratoria, quest’area è diventata un punto critico di sfollamento forzato. Di fronte a questo panorama, il lavoro della Chiesa cattolica e delle organizzazioni umanitarie è stato un pilastro di speranza per le comunità colpite.

Padre Euclides Medina Blanco, missionario redentorista della parrocchia del Santissimo Redentore di Cúcuta, ha condiviso la sua esperienza diretta di accompagnamento degli sfollati del Catatumbo. Secondo lui, molti di loro hanno cercato rifugio in città, venendo inizialmente sistemati nello Stadio General Santander mentre venivano organizzate sistemazioni alternative in alberghi o presso parenti. Questo rifugio temporaneo è diventato un epicentro di solidarietà.

“Monsignor Darío de Jesús Garcés Monsalve, vescovo della diocesi, mi ha chiesto di essere presente come Chiesa cattolica, celebrando l’Eucaristia e ascoltando le testimonianze degli sfollati”, spiega padre Euclides. La sua precedente esperienza come missionario itinerante in zone di conflitto gli ha permesso di affrontare questa missione con sensibilità ed empatia, portando un messaggio di speranza in mezzo al dolore”.

La complessa realtà del Catatumbo è palpabile nelle storie di coloro che arrivano a Cúcuta. Sebbene le ragioni dello sfollamento siano diverse, molte coincidono nell’indicare la violenza, l’insicurezza e la mancanza di opportunità come fattori determinanti. “Si sentono molte ragioni e commenti, ma è necessario filtrare e discernere ciò che è vero. Nonostante tutto, la sofferenza è evidente”, aggiunge padre Euclides.

La risposta a questa crisi non è venuta solo dalla Chiesa cattolica, che ha contribuito con mercati e cibo attraverso il Banco alimentare, ma anche da organizzazioni come la Croce Rossa, la Protezione civile e le Nazioni Unite. Tuttavia, le dimensioni del problema rimangono allarmanti. Sebbene il numero di sfollati arrivati a Cúcuta sia recentemente diminuito, il dramma umano persiste.

Il Catatumbo deve affrontare sfide strutturali: storicamente è stata una regione dimenticata dallo Stato, che ha permesso ad attori armati illegali e ad economie illecite di controllare gran parte del territorio. Inoltre, la sua posizione di confine con il Venezuela ne ha fatto un corridoio strategico per attività come il contrabbando e il traffico di droga, aggravando la crisi umanitaria. In questo contesto, il lavoro pastorale dei Redentoristi diventa un balsamo. “Per me, come missionario redentorista, è stato un piacere servire accompagnando il popolo sofferente. È portare speranza in mezzo al dolore”, conclude padre Euclides. Mentre Catatumbo invoca pace e giustizia, la solidarietà continua a essere la forza trainante che permette ai suoi abitanti di affrontare un presente incerto con la speranza di un futuro migliore.

Euclides Medina Blanco CSsR e Edward Chacón Díaz CSsR