Pubblichiamo in 3 momenti un articolo di Gonzalo Jesús García Ruiz, laico missionario del Santissimo Redentore, insegnante di storia, laureato all’Università di Piura e membro della Confraternita della Vergine del Perpetuo Soccorso di Piura.
Parlare di devozione alla Vergine del Perpetuo Soccorso significa parlare della fede di un popolo che si rivolge allo sguardo accogliente e amorevole di una Madre che ci offre il suo unico Figlio per il perdono dei nostri peccati.
La storia di un’immagine della Vergine, rubata da un mercante a Creta, che arrivò a Roma e dopo molti prodigi e segni fu esposta alla venerazione dei tanti devoti che andavano alla ricerca del Perpetuo Soccorso di Maria. La Vergine del Perpetuo Soccorso è un’icona (immagine) dipinta a tempera su tavola. Misura 53,4 cm di altezza per 41,8 cm di larghezza. Per quanto riguarda la data di composizione dell’icona, è molto probabile che sia da collocare alla metà del XV secolo. Noi
Siamo guidati dai dati forniti dalla famosa tavoletta.
La devozione nella città di Piura iniziò nei primi anni del XX secolo. Era il 1907, quando tre coraggiosi sacerdoti, missionari redentoristi francesi, arrivarono in queste terre calde: padre Alfonso Baumer (che sarebbe stato il primo superiore della comunità di Piura), il giovane padre Leon Dellétre, anima della fondazione per il suo spirito di lotta fino all’impossibile, e padre Armando Buonodiere, un grande predicatore. Erano venuti con un grande sogno: far conoscere il messaggio della Redenzione Abbondante in Cristo.
Una devozione iniziata al Porto
All’inizio, la fondazione dei Redentoristi in questa parte del Paese fu molto difficile: i sacerdoti fondatori non avevano un luogo dove stabilirsi come comunità ed erano sparsi nella regione, o come cappellani in un ospedale (come nel caso di padre Baumer) o come collaboratori in una parrocchia.
Il Vice-Provinciale Superiore inviò un comunicato in cui annunciava che si sarebbe recato a Piura, poiché aveva ricevuto l’ordine dai confratelli più anziani di desistere dalla Fondazione e di ritirarsi. A ricevere la notizia fu padre Leon Dellétre, vicario cooperatore di Paita, che svolgeva il suo lavoro missionario nella cappella di Las Mercedes, predicando, confessando e assistendo i malati che lo richiedevano.
La peste bubbonica stava devastando la popolazione del porto e questo missionario era pronto a intervenire 24 ore su 24 per aiutare i moribondi. Fu in questo lavoro che trovò un dipinto della Virgen del Perpetuo Socorro (Nostra Signora del Perpetuo Soccorso), che aveva un gran numero di devoti. Padre Leon fu costretto a riunire i suoi confratelli per comunicare loro la triste notizia della sua imminente partenza.
Come addio alla missione “effimera”, i Redentoristi fondatori organizzarono un triduo in onore della Madre. Alla Messa di addio, tanti fedeli, devoti all’amore della Madre del Perpetuo Soccorso, fecero tornare indietro i missionari dalla loro decisione di lasciare il porto. Questo, forse, è stato l’impulso, il punto di partenza di questo grande viaggio che la congregazione ha nella città di Piura.
Durante i mesi in cui i Redentoristi rimasero a Paita, fu fondata l’Arciconfraternita di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso e Sant’Alfonso, come se si intuisse che la Vergine voleva rimanere in queste terre.
L’arciconfraternita costruì un altare nella chiesa di San Francisco de Paita, presieduto dalla Vergine del Perpetuo Soccorso al centro, sopra il tabernacolo, alla sua destra da Sant’Alfonso Maria de Ligorio e alla sua sinistra da San Gerardo Mayela. Questo altare esiste ancora oggi. È qui che è nata la devozione alla Vergine in queste terre.
Gonzalo Jesús García Ruiz,
Professore di storia, laureato all’Università di Piura.