“Fratelli tutti” per prepararsi al Natale

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(Roma) Dal 18 al 20 dicembre abbiamo vissuto, come Studentato della Conferenza d’Europa, il ritiro in preparazione al Natale. Quest’anno abbiamo avuto un predicatore d’eccezione: il Superiore Generale P. Michael Brehl.

A causa dell’attuale pandemia in corso, il Padre Generale era a Roma e, non potendo viaggiare, ha accettato immediatamente il nostro invito.

Ha raggiunto la nostra comunità di San Gioacchino venerdì 18 Dicembre in serata e con la preghiera dei Vespri è iniziato il ritiro.

Sono stati giorni pieni di incontri, conferenze ma soprattutto di momenti di preghiera e adorazione, conclusi con la condivisione comunitaria.

Il tema del Ritiro è stato il messaggio della Fratelli tutti di Papa Francesco, ma sono stati frequenti i riferimenti alla liturgia (che ci ha fatto ascoltare in questi giorni l’annunciazione a Zaccaria e a Maria) e alla Novena di Natale composta da s. Alfonso. P. Brehl ha dato una lettura “redentorista” all’enciclica che ci invita a meditare sui mali della nostra società per divenire come il buon samaritano che lenisce le ferite del prossimo.

Interessante è stata la spiegazione dei “principi” dell’Enciclica che siamo chiamati ad incarnare nella nostra vita e missione redentorista: l’amore responsabile, che ci chiama ad uscire da noi stessi e ad entrare in relazione con gli altri; l’amore che genera dignità e rispetto, che ci invita a non distinguerci dagli altri e che cerca sempre il bene comune. In sintesi il principio base è l’amore che ci spinge alla solidarietà; cioè a “pensare e agire in termini di comunità” (Fratelli Tutti, 116): interessante è stato per noi questo aspetto che sembra ben spiegare il tema del Sessennio “Testimoni del Redentore: solidali per la missione in un mondo ferito”.

È stato costante il riferimento del Padre Generale alla vita e alle opere di s. Alfonso che proclama l’Incarnazione l’evento più grande della solidarietà e dell’amore di Dio nei nostri confronti. Egli dice: “Il Verbo Eterno da Dio s’è fatt’uomo, da grande s’è fatto piccolo, da signore si è fatto servo, da innocente si è fatto reo, da forte si è fatto debole, da suo si è fatto nostro, da beato si fece tribolato, da ricco si fece povero, da sublime si fece umile” (titoli delle prime nove Meditazioni della Novena del Santo Natale).

Un ultimo riferimento è stato dato alla figura di san Giuseppe, di cui stiamo celebrando questo Anno giubilare. “Possa lui, custode del Redentore e di Maria Santissima, aiutarci a superare le crisi per realizzare i sogni di Dio nella nostra vita”: ha concluso p. Brehl.

Gianluigi Colucci C.SS.R.