Nicaragua, Professione perpetua in un Paese in crisi

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Nella parrocchia del Santissimo Redentore di Managua, domenica 5 marzo, il nicaraguense Bismark Antonio Matus ha emesso la professione perpetua. È stata una celebrazione molto calorosa, ricca di emozioni in mezzo a un Paese che sta soffrendo molto per la crisi che sta attraversando.

La celebrazione è stata presieduta da P. Jesús María Rojas Quesada, Superiore Provinciale dell’America Centrale, alla presenza dei Redentoristi che prestano servizio a Managua, due frati carmelitani e un sacerdote diocesano. Erano presenti, inoltre, la sua famiglia e i fedeli della Parrocchia.

Padre Jesús Marías Rojas, nella sua omelia, ha raccontato il cammino di un giovane prima di raggiungere i voti perpetui.
“Il giovane che un giorno ha sentito la chiamata nel suo cuore, inizia a cercare la risposta a quella domanda:
Cosa vuoi da me, mio Signore? Poi si propone impegnarsi a chiarire quella chiamata ad essere religioso, consacrato, missionario, cosa esattamente. Bismark ha pensato ai missionari redentoristi. Dopo un anno di prova e tre anni di filosofia, arriva il noviziato per decidere il suo Sì a Dio”, ha spiegato.

Bismark Antonio… Tanti Auguri!

P. José Manuel Araya, C.Ss.R.

Puoi vedere la celebrazione in questo link della Parrocchia del Santissimo Redentore di Managua:

Il Nicaragua sta vivendo una situazione molto difficile:

esecuzioni extragiudiziali, detenzioni illegali, torture e trattamenti inumani e degradanti, privazione arbitraria della cittadinanza e del diritto di rimanere nel proprio Paese, di partecipare alla vita pubblica, censura della libertà di espressione, opinione, associazione, coscienza e religione. Le Nazioni Unite, un anno fa, hanno incaricato un Gruppo di Esperti Indipendenti di preparare un rapporto su questa situazione. Il rapporto del Consiglio per i diritti umani ha confermato che Daniel Ortega e sua moglie Rosario Murillo, con la leadership politica e di polizia, hanno commesso violazioni sistematiche dei diritti umani in Nicaragua e crimini contro l’umanità e contro i civili dal 2018 ad oggi.

Dalla spirale di violenza letale, che ha represso le proteste sociali a colpi di pallottole di polizia e gruppi paramilitari, provocando 355 morti, alla recente revoca della cittadinanza a 316 persone accusate di tradimento, tra cui 222 oppositori espulsi dal Paese lo scorso 9 febbraio. E la persecuzione sistematica della Chiesa, con la condanna a 15 anni di carcere di monsignor Rolando Álvarez, vescovo di Metagalpa, ultima voce critica contro la violazione dei diritti umani messa a tacere nel carcere di Managua, mentre altri 9 sacerdoti sono stati condannati e 6 Furono esiliati negli Stati Uniti.

Scala News