La Pontificia Accademia Alfonsiana in udienza con Sua Santità Papa Francesco

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Il testo completo del discorso del Santo Padre sul sito Vaticano

Il 23 marzo 2023, tutta l’Accademia Alfonsiana compresi i Professori, il Personale, gli Studenti e i Redentoristi delle comunità di Roma (San Alfonso, San Gioacchino, Monterone, e della Provincia di Napoli compreso il Maestro dei Novizi e i Novizi di Ciorani) con il Il Consiglio Generale ha incontrato Sua Santità Papa Francesco nella Sala Clementina in Vaticano. L’incontro con il Santo Padre ha rappresentato il degno culmine del Convegno organizzato dalla Pontificia Accademia Alfonsiana sul tema “S. Alfonso Pastore dei piccoli (gli ultimi) e Dottore della Chiesa”. Il Papa è entrato nella Sala Clementina tra gli applausi entusiasti dei 195 membri presenti. P. Alfonso Amarante, C.Ss.R., Preside dell’Accademia, ha salutato il Santo Padre e lo ha ringraziato, particolarmente per aver conferito all’Accademia l’onore di essere una Pontificia Accademia. Ha anche ringraziato il Santo Padre per il suo vivo interesse per l’Accademia e per il Pensiero Morale Alfonsiano, mentre allo stesso tempo ha costantemente chiamato l’Accademia ad essere fedele agli insegnamenti di Sant’Alfonso nei nostri tempi.

Il Santo Padre si è poi rivolto al gruppo. Ha sottolineato il fatto che teologi, moralisti, missionari e confessori sono chiamati ad entrare in relazione viva con il Popolo di Dio, attento al grido degli ultimi. Ai membri della Pontificia Accademia Alfonsiana, Papa Francesco ha raccomandato il discernimento nel segno della misericordia. E nel campo della bioetica, ha esortato i membri a “rifuggire da dinamiche estremistiche di polarizzazione”, conciliando rigore scientifico e vicinanza alla vita reale delle persone.

Ha inoltre sottolineato di utilizzare il “linguaggio del popolo” nella tradizione di Sant’Alfonso ed elaborare proposte di vita morale praticabili e umanizzanti per rendere accessibili i frutti della riflessione teologica. L’esortazione è a “stare sempre dalla parte dell’essere umano concreto”, e a “non dimenticare il sentimento del popolo” a cui ciascuno appartiene, utilizzando gli strumenti della riflessione etica per costruire solide fortificazioni che lo difendano dalla mentalità dilagante dell’efficientismo e dello scarto.

Ha inoltre sottolineato: “Sei stato preso dal gregge”, appartieni a loro, non dimenticare l’aria del popolo, il pensiero del popolo, il sentimento del popolo. E questo non è comunismo, socialismo, no! Questo è il santo popolo fedele di Dio che è infallibile “in credendo”: non dimenticare questo, lo dice il Vaticano I e poi il Vaticano II. 

Papa Francesco ha messo in guardia dal cadere preda di una morale fredda e da scrivania che è insensibile, ma sceglie piuttosto una proposta maturata da un «discernimento pastorale carico di amore misericordioso, volto a comprendere, perdonare, accompagnare e soprattutto integrare». Ogni proposta teologica morale ha infatti come fondamento l’amore di Dio. Il Santo Padre ha condiviso un ricordo personale al riguardo. Disse: “Pensate che a noi era vietato leggere il primo libro di Häring, La legge di Cristo: “E’ eretico, non si può leggere!” E ho studiato con quella morale: “Peccato mortale se mancano due candele sull’altare, veniale se ne manca una sola”. E tutta la casistica così, lo dico umilmente. Grazie a Dio questo è passato.

Ha sottolineato la via di mezzo scelta da Sant’Alfonso dell’ascolto intenso, del cammino con le persone nella formazione delle loro coscienze, dell’umiltà e della speranza. Inoltre, il Santo Padre ha poi affrontato questioni di moralità sociale. L’atteggiamento suggerito per entrare nel complesso tessuto della società in cui viviamo è camminare umilmente con il popolo di Dio, evitando atteggiamenti di condanna:
La crisi ambientale, la transizione ecologica, la guerra, un sistema finanziario capace di condizionare la vita delle persone fino a creare nuovi schiavi, la sfida di costruire fratellanza tra le persone e tra i popoli: questi temi devono stimolarci alla ricerca e al dialogo. «Il Signore è il fine della storia» e il genere umano, rinnovato in Cristo, è destinato a crescere come famiglia di Dio.

Il Santo Padre ha infine impartito all’assemblea la sua Benedizione Apostolica Papale e ha salutato personalmente ciascuno dei 195 membri ed infine ha posato per una foto con l’intero gruppo. È stata una bella giornata di benedizione per la Pontificia Accademia Alfonsiana che celebra i 75 anni del suo servizio alla Chiesa, ma anche per l’intera Congregazione mentre cerchiamo di vivere nello spirito di Sant’Alfonso come Missionari della Speranza sulle orme del Redentore.

Joseph Ivel Mendanha, C.Ss.R.
Consultor Generale