Dal 25 al 27 aprile 2023 si è svolto a Roma un incontro tra i missionari redentoristi delle 5 unità (Lisbona, Madrid, Francia, Roma e Napoli) che a partire dal 1° gennaio 2024 andranno a formare la nuova unità provinciale dell’Europa Sud. Un incontro informale, conoscitivo, organizzato con lo spirito di offrire un’occasione di avvicinamento, in cui hanno preso parte 7-8 missionari per ciascuna delle 5 unità, assieme al vicario generale p. Francesco Stanula e il coordinatore della Conferenza die Redentoristi di Europa p. Johannes Romelt.
Oltre a quest’aspetto per nulla secondario della mutua conoscenza, si è offerta come proposta formativa un approfondimento sul tema della “mobilità umana”, presentato da p. Fabio Baggio CS, sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, declinato in modo particolare alla tematica degli immigrati e dei rifugiati. P. Baggio, con molta chiarezza espositiva e lucidità argomentativa, ha offerto una lettura statistica del fenomeno migratorio e un’analisi delle sfide sociali, ecclesiali, pastorali che questa mobilità umana rivolge al mondo e alla Chiesa oggi.
Ha anche delineato alcune possibili risposte evangeliche a queste sfide, risposte a breve, medio e lungo termine che sempre hanno come punto di riferimento costante l’incarnazione di Cristo – la sua unione ad ogni uomo – e come sorgente di energia la potenza della sua Pasqua. In particolare, l’invito sobrio e velato, a riconoscere in questo fenomeno migratorio contemporaneo i segni dei tempi, legati alla formazione di nuovi popoli, che, proprio come un parto, emergeranno non senza fatica e doglie; e soprattutto, a riconoscere nel migrante il nuovo paradigma con cui interrogare oggi la fedeltà al carisma della Congregazione, e con cui rileggere la categoria degli abbandonati che, come missionari redentoristi, si è chiamati a servire. Non di meno, in modo ancora più delicato, è emerso che, sulla scia del paradigma dell’emigrato e della solidarietà con gli abbandonati, diversi missionari – alcuni dei quali presenti all’incontro – vivano già lontani dal loro paese d’origine, migrando in questa parte del mondo per servire il Vangelo. Che bell’esempio e che sprone!
Da alcune riflessioni e condivisioni, associando il tema dei migranti con quello della mutua conoscenza tra i missionari delle 5 unità, è emerso che per vincere le paure che potrebbero scaturire nel processo di unione sia importante conoscersi, accogliersi, e promuovere tutte quelle occasioni che aiutino a integrare le tradizioni, culture e prospettive che porteranno alla generazione di un “popolo nuovo”, i missionari dell’Europa Sud.
P. Massimiliano Mura, CSsR