75° Anniversario della fondazione dell’Accademia Alfonsiana

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Il 9 febbraio 2024, l’Accademia Alfonsiana ha celebrato il suo 75° anniversario di fondazione. P. Rogerio Gomes, Superiore Generale ha presieduto la Santa Eucaristia, concelebrata dai confratelli della comunità di Sant’Alfonso a Roma. In questa occasione Mons. Alfonso V. Amarante, C.Ss.R. Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense, si è unito ai confratelli durante la Messa.

Il 9 febbraio 1949, a Roma, l’Istituto di Studi Morali e Pastorali fu istituito come scuola interna alla Congregazione con il nome di Accademia Alfonsiana. Da quel giorno, l’Accademia Alfonsiana si è sviluppata come centro di studio e formazione nel campo della teologia morale e, dal 1960, è affiliata alla Pontificia Università Lateranense. Recentemente, Papa Francesco, riconoscendo il ruolo e l’importanza della missione dell’Accademia Alfonsiana, le ha conferito il titolo di Istituto Pontificio.

Durante la celebrazione eucaristica, P. Rogério Gomes, C.Ss.R., Superiore Generale della Congregazione Redentorista e Moderatore Generale dell’Accademia Alfonsiana, nella sua omelia ha condiviso la sua riflessione sulla vita e sulla storia dell’Accademia. Ha dichiarato, che la missione dell’Istituto oggi è quella di aiutare la Chiesa stessa ad ascoltare il mondo e a discernere i segni dei tempi. Facendo riferimento al frase del brano del Vangelo, P. Gomes ha detto: “La Pontificia Accademia Alfonsiana ha fatto tutto bene: ci ha aperto le orecchie, liberandoci dalla sordità, e ci ha dato un nuovo linguaggio per dialogare con il mondo e trasformare il cuore dell’uomo perché il mondo sia un posto per tutti. Questo è il nostro sogno e il nostro dovere di Missionari della speranza che camminano sulle orme del Redentore“.

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Qui di seguito pubblichiamo il testo completo dell’omelia completa di P. Rogério Gomes CSsR, del Superiore Generale della Congregazione del Santissimo Redentore e Moderatore Generale dell’Accademia Alfonsiana

https://youtu.be/rIR3292bqxk

Omelia in l’occasione del 75° anniversario della fondazione dell’Accademia Alfonsiana

Caro P. Antonio Donato, saluto nella tua persona tutti i professori dell’Accademia Alfonsiana, gli attuali e gli emeriti, saluto Monsignor Alfonso V. Amarante, Rettore della PUL, che partecipa con noi a questa celebrazione. 

Cari confratelli del Collegio Maggiore, della Comunità Sant’Alfonso e del Consiglio Generale. 

Siamo riuniti per celebrare questa Eucaristia in ringraziamento per il 75° anniversario della fondazione dell’Accademia Alfonsiana. Dal sogno iniziale approvato dal Capitolo Generale nel 1894, sotto forma di decreto, sono passati 55 anni. Nel 1949, in questa data, P. Leonardo Buijs, allora Superiore Generale, fondò il nostro istituto, concretizzando la decisione del Capitolo: 

“È desiderio del Capitolo che a Roma, quando sarà possibile, venga eretta una Scuola superiore generale, dove possa venire dalle varie Province l’uno o l’altro giovane padre che abbia già terminato gli studi, affinché, sotto la guida di padri esperti della Congregazione, si possa formare con maggiore profondità negli studi sia filosofici che teologici che sono propri di S. Alfonso e così i padri possano a loro volta istruire gli altri”. 

Dal 1949 ad oggi, il nostro Istituto è stato testimone di importanti eventi della Storia generale, della Chiesa e della Congregazione, come il Concilio Vaticano II, le modifiche alle nostre Costituzioni, sette papati e otto generalati. L’Alfonsiana è quindi testimone della storia, dell’evoluzione della scienza, dei conflitti tra le nazioni, dell’apertura della Chiesa al mondo di oggi, di una Congregazione che ha subito trasformazioni nel corso degli anni e si sta nuovamente reinventando nel processo di ristrutturazione e riconfigurazione. Dalla sua fondazione, siamo passati da un piccolo Istituto interno a un Istituto Pontificio, e abbiamo testimoniato e testimonieremo la storia umana con i suoi drammi e le sue gioie, dando il nostro contributo in ciò che è nostro dovere, in linea con il Vangelo e il Magistero della Chiesa. 

Nel Vangelo di oggi (cf. Mc 7,31-37), la missione di Gesù produce un cambiamento nella vita delle persone. Apre le orecchie e le labbra degli uomini e delle donne del suo tempo, affinché siano in grado di ascoltare e di parlare, cioè di discernere la realtà e di dire una parola trasformatrice. Gesù apre e plasma le coscienze delle persone. 

Prendendo come riferimento questo Vangelo, possiamo applicarlo alla missione della Pontificia Accademia Alfonsiana, quella di dire: effatà affinché si aprano le orecchie, si dicano parole nuove che trasformino il cuore dell’uomo. In altre parole, si tratta di toccare la realtà dell’essere umano con tutto ciò che gli impedisce di prendere coscienza di sé, del mondo e anche di agire correttamente. In questo modo, possiamo chiederci: da quale sordità, mancanza di vista e paralisi dobbiamo liberarci come Alfonsiana per compiere la nostra missione? Da quale sordità, mancanza di vista e paralisi l’Accademia ha contribuito a liberarsi nel suo servizio alla Chiesa, alla Congregazione e al Popolo di Dio

La missione dell’Accademia oggi è quella di aiutare la Chiesa stessa ad ascoltare il mondo e a discernere i segni dei tempi e i tempi dei segni. È un effatà per cambiare le mentalità che allontana l’istituzione stessa dal Vangelo. Di quale effatà abbiamo bisogno per il nostro linguaggio, perché arrivi ai nostri formatori di coscienza e ai nostri destinatari non come concetto teorico-astratto, ma come contenuto che rivela la verità dell’essere stesso con il suo mistero umano e divino? Effatà alla formazione delle coscienze, alla benignità pastorale, all’aggiornamento del linguaggio, alla trasformazione degli esseri umani perché rispondano ai disegni di Dio. 

Che questi 75 anni non siano solo un bilancio della nostra storia, ma un rinnovamento spirituale, un effatà dello Spirito nella vita di ogni professore, di ogni studente della nostra amata Alfonsiana e anche di tutta la Congregazione. 

L’Alfonsiana non ha mai avuto una storia gloriosa. Forse vale il consiglio di Gesù: “non ditelo a nessuno”, ma lasciare che gli altri lo raccontino pieni di sorpresa, dicendo: “La Pontificia Accademia Alfonsiana ha fatto tutto bene: ci ha aperto le orecchie, liberandoci dalla sordità, e ci ha dato un nuovo linguaggio per dialogare con il mondo e trasformare il cuore dell’uomo perché il mondo sia un posto per tutti. Questo è il nostro sogno e il nostro dovere di Missionari della speranza che camminano sulle orme del Redentore.

Ringrazio Dio per la vita di tutti coloro che hanno lavorato qui, confratelli e dipendenti, viventi o già nella pienezza della vita eterna, e a voi che continuate questa missione. Che Sant’Alfonso e la Madre del Redentore ci guidino in questa missione per altri 75 anni. Così sia! Amen. 

P. Rogério Gomes, C.Ss.R
Superiore Generale e 
Moderatore della PAA 

Roma, 09 febbraio 2024