Dall’8 al 10 agosto, i Redentoristi della Viceprovincia di Manila, insieme ai nostri stimati partner missionari laici e ai rappresentanti della Provincia di Cebu, si sono riuniti per un colloquio missionario. Questo importante evento, a cui hanno partecipato oltre 100 persone, è servito come piattaforma per riflettere profondamente e valutare i nostri attuali sforzi missionari rimanendo in sintonia con i segni dei tempi. Ha anche riacceso in noi il fervore missionario, in risposta alla chiamata alla missione. Sotto il tema guida di “MISSIONARI DI SPERANZA CORAGGIOSA SULLE ORME DEL REDENTORE”, il colloquio missionario di quest’anno ci ha riportato alle radici della nostra missione e alla nostra identità unica di missionari redentoristi.
P. Piotr Chyla, CSsR, davvero un maestro di spiritualità redentorista, è stato determinante nel condurre il colloquio nella primavera della nostra “raison d’etre” con la sua presentazione intitolata “Bere dalla fonte fondante: Sant’Alfonso e la missione”. P. Chyla ha dato carne, sangue e volto a chi dovrebbe essere un missionario redentorista. Ha dato più significato alla nostra vocazione missionaria quando ci ha ricordato e spiegato che una volta che il pane è consacrato nella messa, diventa realmente e sostanzialmente trasformato nel corpo di Cristo. Non tornerà mai ad essere pane comune, così come il sangue, che non tornerà mai ad essere vino. Lo stesso vale per l’essere missionario: non c’è modo di tornare indietro. Una volta consacrati, lo saremo sempre”. Ha ricordato a tutti il voto di perseveranza osservato in questa Congregazione apostolica. È la perseveranza nella missione di seguire Gesù e nella vocazione di una redenzione abbondante. Pur riconoscendo che la missione non è facile, è una vita bellissima dare il messaggio della redenzione abbondante, del perdono e dell’amore. Soprattutto, la missione non riguarda ciò che facciamo, ma chi siamo.
Partendo dalle basi gettate da p. Chyla, il colloquio ci ha spinto a contemplare profondamente il nostro ruolo di missionari. La Viceprovincia di Manila ha dimostrato un notevole coraggio nell’affrontare numerose frontiere e sfide della missione. Tuttavia, i bisogni urgenti del nostro tempo e la chiamata di una nuova epoca nella Chiesa e nella società sono stati accolti a braccia aperte dai partecipanti. Questo testimonia che la speranza è davvero sinonimo di coraggio. Come ha detto giustamente P. Rogerio Gomez, Superiore Generale dei Redentoristi, nel suo messaggio all’incontro, “il coraggio è una qualità umana fondamentale che implica la capacità di affrontare paure, pericoli e sfide con fermezza e determinazione”.
Nelle Filippine, tra il gergo dei millennial c’è questa frase: “malayo na pero malayo pa”, che potrebbe essere tradotta in “siamo andati lontano, ma dobbiamo ancora andare oltre”, che potrebbe descrivere in modo appropriato il nostro impegno missionario verso Cristo, il nostro Redentore. Il nostro impegno con Cristo è una relazione dinamica. Non è stagnante. È sempre pieno di nuovo vigore e noi siamo costantemente formati per diventare la persona di cui il mondo ha bisogno oggi, ovunque Dio ci abbia mandato per essere il suo missionario.
Ronald Balase, CSsR.