Un momento storico: Il cardinale redentorista Mykola Bychok porta la voce dell’Ucraina in Vaticano

0
214

Il concistoro tenutosi il 7 dicembre 2024 nella Basilica di San Pietro è stato un momento profondo nella vita della Chiesa cattolica. Presieduto da Papa Francesco ha elevato 21 nuovi cardinali al Collegio cardinalizio, espandendo il numero dei membri a 253. Tra i nuovi membri, due si sono distinti: Sua Eminenza Angelo Acerbi, vescovo italiano di 99 anni, è diventato il cardinale più anziano, mentre Sua Eminenza Mykola Bychok, vescovo ucraino di 44 anni e membro della Congragazione dei Redentoristi, è diventato il più giovane.

Per la famiglia Redentorista mondiale, il concistoro è stato particolarmente importante. Il cardinale Bychok, ha dedicato la sua vita a servire i fedeli in Oceania come vescovo dell’eparchia dei Santi Pietro e Paolo di Melbourne. Parlando a Scala News, il cardinale Bychok ha descritto la sua elevazione come una “profonda responsabilità” in questi tempi difficili per l’Ucraina.

Qui di seguito l’intervista a Sua Eminenza il Cardinale Mykola Bychok, CSsR, realizzata per Scala News all’occasione della sua visita alla Curia generale della Congregazione a Roma il 09 dicembre 2024.

La voce dell’Ucraina nella Chiesa universale:

Riflettendo sulla sua nomina, il cardinale Bychok ha condiviso: “Conoscendo i momenti difficili che il mio popolo ucraino sta attraversando a causa della guerra, continuerò a informare il mondo cattolico su ciò che sta accadendo nella nostra terra e a ricordare costantemente l’Ucraina”.

I continui appelli del Papa per porre fine alle sofferenze dell’Ucraina risuonano profondamente con il giovane cardinale. Egli ha sottolineato il ruolo della Chiesa come mediatrice per una pace giusta, non solo in Ucraina ma anche in altre regioni afflitte da conflitti, come il Medio Oriente. “La pace nel mondo arriverà solo quando le persone avranno la pace nei loro cuori, una vera pace che viene dall’amore di Cristo”, ha affermato.

La dedizione del cardinale Bychok alla sua patria è ispirata dall’esempio di grandi leader della Chiesa ucraina, in particolare del cardinale Lubomyr Husar. Ricordando l’umiltà e la saggezza del cardinale Husar, ha citato: “Il mio sogno nella vita è di essere un essere umano… la mia preghiera è di essere un essere umano buono e normale”.

Ministero in Oceania: Un missionario per la pace

Come vescovo redentorista in servizio in Australia, Nuova Zelanda e Oceania, il cardinale Bychok ha affrontato le sfide del ministero in società profondamente secolari. Ha descritto la sua missione come quella di aiutare le persone a riscoprire l’amore di Dio attraverso i sacramenti e la comunità di fede.

“Siamo chiamati a essere missionari per aiutare le persone a vedere che la Chiesa è il luogo dove possono incontrare il Dio vivente nel modo più bello, attraverso i Santi Sacramenti, la Confessione e la Comunione”.

Il ministero del Cardinale Bychok riflette il carisma redentorista di raggiungere coloro che sono ai margini. Una delle sue maggiori preoccupazioni pastorali è la secolarizzazione, che considera una sfida crescente per la Chiesa a livello globale. Tuttavia, rimane fiducioso, sottolineando che vivere una vita cristiana autentica può ispirare gli altri a incontrare Cristo: “Prima di tutto, dovremmo dimostrare con la nostra vita che viviamo Cristo, perché quando gli altri guarderanno la nostra vita, vedranno attraverso di noi”.

Il Cardinale Bychok con i membri del Governo Generale presso la Comunità di Sant’Alfonso a Roma

Un cardinale con un cuore redentorista:

Riflettendo sulla sua formazione redentorista, il cardinale Bychok ha riconosciuto alla comunità il merito di aver plasmato la sua spiritualità e la sua vocazione. Ha scoperto la sua vocazione a 15 anni grazie alla guida dei missionari redentoristi e dei mentori spirituali.

“Lo zelo dei Redentoristi nel predicare la Parola di Dio e la loro dedizione nel servire Dio mi hanno ispirato e acceso il desiderio di essere uno di loro”. Anche ora, da cardinale, il carisma redentorista rimane centrale nel suo ministero. La sua umiltà e il suo impegno nel servizio sono in linea con la visione di Papa Francesco dei cardinali come “servitori piuttosto che eminenze”.

Una Chiesa globale e inclusiva:

Questo concistoro ha evidenziato la missione di Papa Francesco di rendere il Collegio cardinalizio più rappresentativo della Chiesa universale. Con nuovi membri provenienti dall’Africa, dall’Asia e dall’Oceania, il Collegio comprende ora rappresentanti di 90 Paesi. Essendo uno dei 140 cardinali sotto gli 80 anni con diritto di voto in un conclave papale, il cardinale Bychok porta una prospettiva unica sia come giovane leader che come rappresentante della congregazione redentorista.

Speranza per il futuro:

Come cardinale più giovane, il cardinale Bychok porta con sé la speranza di una nuova generazione nella Chiesa. Ha esortato i giovani a seguire Cristo vivendo in modo autentico e stando vicino a coloro che sono abbandonati ed emarginati:

“Il modo migliore per mostrare Cristo ai giovani è seguire il suo esempio: essere vicini alle persone e vivere una vita di servizio”.

L’elevazione del Cardinale Bychok al Collegio Cardinalizio è motivo di orgoglio per la famiglia Redentorista mondiale e un faro di speranza per un mondo che anela alla pace, alla giustizia e alla testimonianza autentica. La sua voce, radicata nella fede e plasmata dal servizio, risuonerà senza dubbio nelle sale del Vaticano e oltre.

Il fatto che il cardinale Mykola Bychok sia stato onorato il 9 dicembre dalla comunità di Sant’Alfonso a Roma la dice lunga sul rispetto e l’amore che la comunità nutre per lui. Ospitare una cena speciale come espressione di gratitudine è un modo meraviglioso per celebrare i suoi contributi e la sua leadership. È anche profondamente commovente vedere i Redentoristi ucraini riunirsi per questa occasione, evidenziando l’unità e il sostegno all’interno della Chiesa, specialmente in tempi difficili per l’Ucraina.

P. Prince Thekkepuram, CSsR.