A Bali, al secondo piano del Palm Beach Hotel, mercoledì 18 ottobre alle ore 16.50, padre Michael Brehl chiede ai capitolari se sono pronti a votare per chiudere il XXV Capitolo Generale. Non c’erano astensioni e i 31 votanti hanno votato affermativamente per chiudere la terza ed ultima fase del Capitolo Generale.
La preparazione del capitolo ha avuto inizio a marzo 2014 a Roma, e oggi la Conferenza dell’Asia-Oceania è diventata la quinta ed ultima Conferenza per riflettere sullo spirito e sulle decisioni del Capitolo Generale, impegnarsi in un processo di riflessione sul Documento Finale e poi arrivare alle proprie Decisioni e Raccomandazioni per il resto del sessennio.
Padri Clement Campos e Victorino Cueto sono stati i nostri Moderatori e sono riusciti a tenerci tutti sulla via, attraverso i cinque giorni e talvolta nel mezzo dei processi impegnativi. I nostri incontri sono stati svolti in inglese e si possono ammirare coloro che lavorano ragionevolmente in un linguaggio che non è la loro lingua madre. Tuttavia, abbiamo un lungo impegno verso un linguaggio comune e le unità come Tailandia, Manila, Cebu e Oceania che ospitano regolarmente e sostengono coloro che apprendono l’inglese.
L’ospitalità di padre Yoakim Ndelo, provinciale dell’Indonesia, che con i suoi confratelli ha gestito un grande esercizio logistico su un’isola in cui non abbiamo una residenza di comunità, è stato molto straordinario. Non è stato di grande sorpresa che la sera durante la nostra eucaristia finale per la III fase, il P. Generale abbia fatto un dono a don Kimy con una riproduzione romana dell’immagine della nostra Madre del Perpetuo Soccorso.
Il lavoro duro dei redattori ha dato frutti in quanto abbiamo finito un’ora al di sotto del nostro tempo assegnato nel giorno finale. Congratulazioni ai padri Edward Joseph, Bert Cepe e John Hodgson. Il nostro coordinatore di Conferenza inconfondibile, il P. Jovencio (Ben) Ma e il Consiglio di Conferenza che ha mantenuto una solida mano sul timone mentre abbiamo lavorato sistematicamente attraverso le decisioni del capitolo generale.
La nostra Conferenza è geograficamente enorme, va dalla Samoa, Nuova Zelanda e Sud-Est dell’Australia, attraverso l’Asia al Giappone e Corea del Nord, l’India che ora include il Kenya, l’Iraq e il Libano, e al centro delle unità popolate del Vietnam, Tailandia , le Filippine e l’Indonesia. Le distanze e le spese di viaggio significa che non abbiamo l’occasione di incontrarci spesso, ma quando lo facciamo è un momento di ascolto, di apprendimento e di crescita nella nostra comprensione del linguaggio, della cultura e delle terre in cui le religioni diverse dal cristianesimo sono dominanti e molti di coloro ai quali siamo ministri sono poveri.
Era dunque adatto che alla messa finale il nostro presidente fossi un prete vietnamita con un visto residente permanente in Australia che lavora nella chiesa sotterranea in Cina, e il nostro lettore fossi un missionario redentorista donna. Sono simboli di terre aperte come campi di missione e nuove forme di collaborazioni che caratterizzanno sempre più il nostro ministero.
Fortunatamente, abbiamo domani un giorno di svago e stiamo andando in direzione opposta al volatile Mount Agung. Ritorneremo per le ultime tre giornate dell’Assemblea della Conferenza. Dopo la domenica alcuni confratelli si recheranno a Sumba per la celebrazione del ‘sessantesimo anniversario’ della fondazione redentorista indonesiana, mentre altri si recheranno a Singapore per l’apertura della nuova chiesa della Novena. Il resto di noi tornerà alle proprie Unità, a riprendere le nostre diverse missioni e cercare di convincere i confratelli che non abbiamo solo trascorso una vacanza a Bali.
Padre Michael Kelly, CSsR