25 anni della parrocchia del Santissimo Redentore a Santa Cruz, in Bolivia

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(Santa Cruz, Bolivia) – Monsignor Sergio Gualberti, Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Santa Cruz, ha presieduto la celebrazione giubilare per il 25 ° anniversario della Parrocchia del Santissimo Redentore con la celebrazione della solenne Eucaristia della Festa. L’arcivescovo ha chiesto tutti di continuare a costruire una chiesa di pietre vive, una comunità di comunità e farla diventare missionaria.

Padre Estanislao, attuale parroco della comunità, dice che per un anno si sono preparati a celebrare il Giubileo della Parrocchia, pregando la preghiera del Giubileo e compiendo 37 catechesi nella parrocchia durante tutto l’anno.

La settimana prima della festa, hanno pregato il rosario nelle tre aree pastorali della parrocchia, dalle 5:30 del mattino si sono incontrati per pregare camminando da una chiesa all’altra e poi alla chiesa centrale e terminando con la celebrazione eucaristica.

Già nel triduo della festa si sono svolte diverse celebrazioni con temi specifici, giovedì la celebrazione dell’Eucaristia in piazza, con il tema: Comunità delle comunità, camminiamo insieme come parrocchia. Venerdì la celebrazione ha trattato la spiritualità redentorista in relazione alla celebrazione del Giubileo: “25 anni annunciano l’abbondante redenzione”.

Il giorno della festa, Domenica 18 Marzo, monsignor Sergio Gualberti, Arcivescovo di Santa Cruz, è venuto a questa parrocchia per la celebrazione del Giubileo e celebrare l’Eucaristia solenne. Nella sua omelia, monsignor Sergio ha valutato tutto ciò che è stato costruito, non solo a livello di strutture, ma a livello di comunità, di Chiesa vivente. In questo senso, ha ricordato gli inizi di questa comunità parrocchiale quando si sono incontrati sotto una tenda per celebrare l’Eucaristia, fino a quando hanno raggiunto la Chiesa vivente in cui sono diventati.

L’arcivescovo di Santa Cruz, ha richiamato l’attenzione sul passaggio negli Atti degli Apostoli, in cui l’esperienza delle prime comunità cristiane si devono prendere come esempio: Una Chiesa che si riunisce per nutrirsi della Parola e la frazione del pane nella celebrazione dell’Eucaristia, una comunità che si raduna per la preghiera, per essere testimoni, per essere missionari di Cristo Redentore.

Allo stesso tempo che ha incoraggiato la comunità dei padri Redentoristi, il cui carisma principale riguarda sempre la missione, ha ricordato che l’Arcidiocesi si prepara ad ospitare il V Congresso Missionario Americano e che tutti i battezzati sono chiamati a vivere la vocazione missionari.

Mons. Gualberti ha sottolineato il fatto che essendo una parrocchia così grande e dispersa con così tanti gruppi, sono una comunità dinamica, una comunità di comunità. In tal senso, ha ricordato che questo è proprio uno degli assi fondamentali del lavoro pastorale nella Chiesa locale, per operare in comunione.

Infine, ha incoraggiato tutti a continuare a costruire questa chiesa vivente, ad essere una chiesa testimone, una chiesa missionaria e una chiesa guidata dallo Spirito Santo che deve continuare a rispondere alle sfide della nostra società e alle sfide della Chiesa oggi.

Al momento della preghiera universale, monsignor Sergio ha fatto una preghiera per le otto persone che hanno perso la vita dopo il violento intervento della polizia all’interno del carcere di Palmasola.

La Parrocchia del Santissimo Redentore si trova nel quartiere di Los Tusequis, tra il quinto e il sesto anello della zona nord, da lì serve una popolazione approssimativa di 60.000 abitanti.

(http://redentoristasbolivia.com.bo)