Si sono conclusi con un notevole successo i due giorni promossi dal Fondo Ambiente Italiano (24-25 marzo us) presso la Basilica di S. Alfonso. Due giorni di apertura della struttura basilicale e dell’annesso museo alfonsiano, della biblioteca e dell’archivio. Per la prima volta il complesso basilicale è entrato tra i 15 siti FAI della provincia di Salerno.
Ma il successo più grande non è stato solo la presenza di oltre 500 visitatori ma il percorso che si è attivato con una “intesa di programma” tra i licei del nostro territorio ed i missionari redentoristi. Questa intesa evidenziando l’importanza della figura di S. Alfonso e della ricchezza che il nostro collegio contiene, in termini di arte, materiale archivistico e libri, oltre che reperti storici, ha portato ad una collaborazione con i giovani che hanno fatto presso la nostra struttura delle vere e proprie lezioni/esperienza in biblioteca, in archivio e nel nostro museo come “apprendisti ciceroni” continuando poi a scuola le specifiche ricerche.
I missionari Redentoristi ed i loro collaboratori hanno tenuto delle lezioni speciali per questi ragazzi, nella nostra struttura ma anche nella loro scuola. In biblioteca, come in archivio, sono stati accolti dalla nostra bibliotecara Sig.ra Apollonia Califano e dal P. Pupo, archivista provinciale, diverse classi per circa 2 mesi. Così come il sottoscritto con i nostri giovani volontari “amici di S. Alfonso” dediti all’accoglienza da circa due anni, abbiamo fatto fare un percorso di conoscenza agli studenti “apprendisti ciceroni”. E sono stati proprio quest’ultimi i protagonisti delle giornate FAI di primavera a Pagani. Loro hanno accolto altri coetanei delle scuole venute in visita oltre i visitatori occasionali.
Mi piace sottolineare l’importanza di questo evento perché finalmente le nuove generazioni della nostra città, più che nel passato, hanno preso atto di una ricchezza del loro territorio e abbiamo fiducia che questa conoscenza potrà portare frutti insperati. Tutti insieme hanno arricchito questi giorni con le loro capacità e attitudini, in modo sinergico e collaborativo, ma quello che è veramente stato importante è la consegna di questo immenso tesoro nelle mani di questi giovani che hanno preso con amore questo testimone imparando a memoria la storia del santo, della basilica, del museo e hanno trasmesso a tanti visitatori oltre la conoscenza, anche l’amore verso questo santo e questo sito che si trova a Pagani.
Amare la propria terra madre, le proprie origini, i propri santi e in particolare un santo conosciuto in tutto il mondo, fa prendere ai giovani la consapevolezza dell’eredità che S. Alfonso regala a chi ne fa tesoro.
P. Luciano Panella, CSsR