(Canandaigua, NY) – I 62 partecipanti che si incontrano al Notre Dame Retreat House di Canandaigua, NY sono un piccolo gruppo della società e rappresentano le province di Denver, Baltimora, Yorkton e Edmonton-Toronto, oltre alla Viceprovincia Ex-Patriam e pochi altre Unità redentoriste. I partecipanti provengono da 15 stati e 3 province canadesi e parlano inglese, spagnolo, vietnamita, francese, sango, creolo antillese, libano e anche latino. L’incontro si svolge dal 30 luglio al 3 agosto.
“Speriamo di imparare e capire meglio come la missione redentorista può essere informata e ispirata dall’esperienza dei giovani adulti”, ha spiegato p. Aaron Meszaros, presidente del comitato Dialogo 2018. “Il tempo che passiamo a discutere, ascoltare e riflettere migliorerà la nostra comprensione dei giovani adulti nella Chiesa di oggi e ci aiuterà a guidare i nostri sforzi per predicare la Buona Novella a, per e con loro”.
Tre oratori guideranno la discussione:
Joan Weber, Centro per lo Sviluppo del Ministero, faciliterà la conversazione dei giovani adulti, portando avanti i bisogni, i problemi e le prospettive di fede attraverso l’esperienza vissuta.
Padre Santo Arrigo, rappresentante nordamericano della Commissione Generale per RYVM, presenterà le realtà redentoriste e la visione della missione ai giovani adulti di oggi; e fratello Jeffrey Rolle, consultore generale, ci aiuterà a integrare e promuovere la conversazione nel futuro.
Il gruppo accoglierà anche la presenza e i contributi di p. Michael Brehl, Superiore Generale, e p. Jack Kingsbury, coordinatore della conferenza nordamericana.
Una professione di voti perpetui evidenzierà l’evento nella festa di Sant’Alfonso. Gli studenti della Conferenza Nordamericana emetteranno i voti perpetui il 1 ° agosto, come testimonianza e impegno della nostra missione per i giovani adulti presenti.
“Il comitato di dialogo – redentoristi e laici che rappresentano varie province, p. Jack, fr. Jeffrey e p. John Fahey Guerra – rifletterà sulla settimana e importanti momenti salienti del dialogo che ci spinge a “Carry On”, ha spiegato p. Aaron.
Kristine Stremel
