(Ariccia, Italia) – Padre Michael Brehl, superiore generale della Congregazione del Santissimo Redentor (Redentoristas) è stato eletto vice presidente dell’Unione dei Superiori Generali (Usg). Come nuovo presidente dell’USG è stato eletto Padre Arturo Sosa Abascal, proposito generale della Compagnia di Gesù.
L’elezione è avvenuta durante i lavori della 91ª Assemblea semestrale e generale su “Giovani, fede e discernimento” che si è svolta dal 21 al 23 novembre presso la Casa Divin Maestro ad Ariccia (vicino Roma, Italia).
Gli altri membri del consiglio sono: P. Pedro Aguado, Scolopio (Superiore Generale dell’Ordine degli Scolopi), P. Mauro Leopori (Abate Generale dell’Ordine Cistercense della Comune Osservanza), P. Laurentius Tarpin (Maestro Generale dei Canonici Regolari dell’Ordine della Santa Croce), P. Alejandro Moral (Priore Generale dell’Ordine di S. Agostino), P. Angel Fernandez (Rettore Maggiore della Società di San Francesco di Sales), P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie ( Superiore Generale dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù), P. Valdir José de Castro (Superiore Generale della Società di S. Paolo), P. Tomaž Mavrič (Superiore Generale della Congregazione della Missione e della Compagnia delle Figlie della Carità), P. Mathew Vattamatam, CMF (Superiore Generale dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, Clarettiani), e Fratel Ernesto Sánchez (Superiore Generale dei Fratelli Maristi).
Ci sono stati quattro temi principali per le tavole rotonde e il dialogo nell’Assemblea: Discernimento come stile della chiesa, Accompagnamento educativo e annuncio del Vangelo, la Vita come una vocazione e le diverse vocazioni, una chiesa per e con i giovani.
Durante il secondo giorno, nella tavola rotonda pomeridiana hanno preso la parola altri due padri sinodali, il p. Michael Brehl (redentorista) e il p. Angel Fernandez Artime (salesiano). Già prima del sinodo p. Brehl aveva avuto modo di incontrare poco meno di un migliaio di giovani, in varie parti del mondo. Dialogando con loro aveva compreso quanto sia importante, nel modo di rapportarsi al mondo giovanile, il passaggio dal “per” i giovani al “con” i giovani. Loro, infatti, non sono tanto il “futuro” della chiesa, ma sono soprattutto il suo “presente” e proprio per questo vogliono spazi dove prendere insieme le decisioni più importanti. Nel mondo digitale, ad esempio, gli adulti dovrebbero imparare, con umiltà, dai giovani. Il confronto diretto, come lo spazio per un dialogo continuo con loro non possono essere più dilazionati. Il “noi” da una parte e il “loro” dall’altra è un atteggiamento che si dovrebbe avere il coraggio di abbandonare ovunque e il più presto possibile, detto nel suo intervento, padre Brehl.